Giovedì 28 aprile si inaugura all’archivio di stato di Venezia la personale ” L’umanità attraversa le intemperie” di Carlo Carli.
La mostra, presentata in catalogo da Alessandro Romanini, mostra l’immagine di una personalità complessa che racconta della sensibilità poetica con la quale l’artista vede il mondo che lo circonda: una narrazione che guarda ad una moltitudine di popolo sofferente e alle disuguaglianze che lo rendono tale.
L’assunto è che “ l’Arte è sempre politica” poiché è imprescindibile la sua assunzione di ruolo rispetto alla società in cui si muove: questa definizione fotografa l’operato culturale, artistico e politico di Carlo Carli che, con un passato politico nella veste di sottosegretario alla cultura, guarda da attento osservatore alla narrazione della complessità socio economica e morale di questo nostro mondo. Cronista attento di questa attualità, la veicola con il linguaggio che gli è congeniale, quello della pittura. Una quantità di immagini che si affollano, fra passato e presente, che si compenetrano visivamente, compensandosi, per similitudini o assonanze.
L’uso in forma di citazione della storia dell’arte, con un passato funzionale e già arcaico sistema multimediale di comunicazione e diffusione delle idee, si sposa con il desiderio di Carli di fissare la realtà del nostro tempo attraverso immagini che hanno come risultato finale una qualità della pittura aspra, fuori dai canoni usuali, dove volutamente si utilizzano strumenti quali il pastello ad olio e cera, per la composizione di figure appena tratteggiate e, a questo segno primitivo, brutalmente contrappone citazioni di aurea serenità, di altra epoca o del nostro tempo. Convivono così, le immagini del passato un po’ leziose, con la odierna. contradditoria realtà sociale .