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IL MARCHESE DEL GREEN

POST della settimana/40

IL MARCHESE DEL GREEN

Ormai la storia è malinconicamente (e universalmente) nota. Per partecipare agli Australian Open di tennis Nole Djokovic, numero uno del mondo, ha sostenuto (senza addurre motivazioni credibili) di essere esente dal vaccino anti-Covid: in un primo tempo un medico solerte (?) gli ha riconosciuto questo diritto e dunque la possibilità di scendere regolarmente in campo. Per tutta risposta il governo australiano, da sempre molto attento alle “tutele” relative alla salute, lo ha bloccato al suo atterraggio a Melbourne, chiedendogli spiegazioni e, di fatto, bloccando tutta la disinvolta operazione

So di non essere in numerosa compagnia, ma a me Nole è sempre stato simpatico: l’ammirazione per il suo talento ha avuto il sopravvento persino su alcuni scivoloni “etici” certamente censurabili. Arrivai a tifare per lui nel drammatico incontro con Federer a Wimbledon di due anni fa, indispettito dal fatto che tutto il pubblico inglese lo fischiasse in maniera così antisportiva e inaccettabilmente volgare. Ma allora era semplicemente e meritatamente il Marchese del Green.

Sarò un sognatore, ma io dai Campioni mi aspetto sempre trasparenza, lealtà e buoni esempi. Mi chiedo veramente – anche se a questo punto sono solo affari suoi – come farà a riemergere da questa figuraccia planetaria! 

(Marino Bartoletti -Facebook- 5 gennaio 22) ————————————————–à

L’addio a Sidney Poitier gigante del cinema e del progresso sociale

A 94 anni ci ha lasciato un autentico gigante del cinema, ma soprattutto della cultura e del progresso sociale: Sidney Poitier, il primo attore di colore a vincere un Oscar. Interprete di due “monumenti” che hanno fatto la storia” (certamente non solo della cinematografia): “Indovina chi viene a cena” e “La calda notte dell’ispettore Tibbs“, veri e propri apriscatole della battaglia degli afro-americani per i diritti civili, poi portata fino al cielo da Muhammad Ali

Figlio poverissimo di genitori originari delle Bahamas, aveva barattato la retta della scuola di recitazione con le pulizie che faceva nello stesso teatro. Iniziò da modestissima comparsa: quando nel 1963 ritirò il primo Oscar (il secondo gli sarebbe stato assegnato alla carriera) venne censurato il suo bacio di ringraziamento ad Anne Bancroft, troppo… bianca per poter ricevere in pubblico un’effusione da un collega nero. Ci vollero 20 anni dopo di lui perché un altro attore di colore ricevesse la stessa statuetta: Louis Gosset jr, il sergente di “Ufficiale e gentiluomo”

Nel 2009 il presidente Obama lo insignì della medaglia presidenziale della Libertà. Con lui se va un pezzo (prezioso) della storia d’America. E, per quel pochissimo che conta, un pezzo piccolo piccolo se non della mia vita, certamente della mia giovinezza

(Marino Bartoletti -Facebook- 8 gennaio 22) 

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