HomeAttualitàAumento dei contagi nella Marsica: nessuna ragione per il panico

Aumento dei contagi nella Marsica: nessuna ragione per il panico

Abbiamo sperato, quest’estate, che la pandemia fosse solo un ricordo. Invece, come purtroppo paventato da molti esperti, spesso inascoltati, la recrudescenza del virus e dell’infezione hanno trovato, ancora una volta, lo Stato non sufficientemente pronto, portando ad un notevole aumento dei casi.

La mancanza di un sistema di tracciamento efficace, l’assenza di un controllo capillare del territorio e l’insufficienza dei tamponi (che per qualche oscura ragione rimangono a pagamento per l’assoluta maggioranza delle persone), hanno fatto sì che la parola lockdown, terrore di commercianti e professionisti, tornasse preponderante nella dialettica politica.

In questa nuova ondata, la Marsica e la città di Avezzano hanno registrato una serie di casi e alcune situazioni di contagio sicuramente significative. Questo ha generato una diffusa paura e una trattazione spesso impropria, se non addirittura isterica, dell’argomento, da parte non da ultimi di alcuni organi di stampa.

Vero, purtroppo, che non siamo più l’isola felice come durante la prima ondata, ove i pochi casi registrati sono stati tutti prontamente isolati e i focolai non hanno portato a numeri significativi di contagi.

Tuttavia, i dati attuali, benché non confortanti, non devono generare panico e reazioni spropositate, essendo ampiamente in linea con l’evoluzione pandemica nazionale, né tanto meno stanno causando criticità non superabili al sistema sanitario locale.

Le iniziative preventive messe in campo dalla nuova amministrazione sono ampiamente condivisibili, specie in relazione alla creazione di nuovi punti per il tampone (cosiddetto drive in) e in relazione alla chiusura preventiva degli ultimi anni dei licei e dell’Università.

Grande responsabilità dimostrata anche dell’Ordine degli Avvocati, per garantire il rapido accesso ai test e mettere in sicurezza professionisti, clienti ed operatori della giustizia.

Preoccupa la situazione nelle RSA, per la presenza dei nostri concittadini più fragili, che meritano la massima attenzione.

Dunque bene le azioni di precauzione e di controllo non distruttive dell’economia, come quelle finora adottate, e ottimo il continuo monitoraggio.

Evitiamo però di utilizzare ogni caso per aumentare, in chiave sensazionalistica, la paura, che può provocare, come in ogni crisi, reazioni spropositate estremamente dannose.

L’impatto psicologico di questa crisi può avere, se non gestito adeguatamente, conseguenze nefaste negli anni avvenire, e una nuova contrazione economica, coperta sotto un mare di debiti, può lasciare un’eredità ingestibile alle giovani generazioni, non ancora risollevatesi dalla crisi del 2012.

Dunque, nuovamente, cautela e attenzione, ma senza panico o immotivata paura.

Avv. Gianmaria A. Ruscitti

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