La precisazione d’obbligo, però, è quella che segue: l’ordinanza varrà per gli stadi con la possibilità di assicurare posti a sedere da pre-assegnare ai singoli spettatori per tutta la durata dell’evento. Detto della capienza massima, si precisa poi che “deve essere favorito l’utilizzo di tecnologie digitali automatizzando i processi organizzativi e partecipativi per evitare gli assembramenti e consentire comunque la registrazione degli spettatori, che deve essere in ogni caso effettuata e mantenuta dai responsabili per 14 giorni, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati, in modo da assicurare il tracciamento dei contatti a richiesta delle autorità competenti; il soggetto gestore deve attivare sufficienti varchi per l’accesso del pubblico all’impianto, così da evitare assembramenti nel momento del controllo della temperatura e dei biglietti d’ingresso“.
Gli spettatori dovranno occupare esclusivamente il posto a sedere assegnato, e sarà divieto stare in piedi e spostarsi altrove. Metro di distanza obbligato, qui, anche per chi appartiene allo stesso nucleo familiare: sarà a carico del gestore verificare ciò. Mascherina obbligatoria per tutto l’evento se lo stesso si terrà al chiuso, mentre andrà indossata fino al raggiungimento del posto (ed ogni qualvolta che ci si alzerà) se l’evento si terrà all’aperto. Divieto, infine, di introdurre striscioni e bandiere.
Insomma, si riparte piano, ma si riparte.
