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A tu per tu con la coordinatrice della Croce Angolana, Carla Leone

Di seguito, l’intervista della nostra Olimpia Gervasio alla coordinatrice della Croce Angolana, Carla Leone:

D: Carla, lei è la coordinatrice della Croce Angolana di Città Sant’Angelo, ci parli della vostra associazione. Quando nasce e da quanti operatori è composta.

R: La Croce Angolana è un’associazione di volontariato di Città Sant’Angelo che svolge Emergenza Sanitaria in convenzione con il 118 ed i Servizi Sociali, nasce nel Dicembre 2007 e da allora ha dato formazione a 400 persone sul territorio mentre attualmente i volontari attivi sono 35 divisi tra operatori dei servizi sociali, addetti al trasporto di persone diversamente abili e volontari del 118.

D: L’Abruzzo, come le altre regioni d’Italia, sta affrontando una nuova fase di emergenza da Covid-19. Come si presenta attualmente la situazione a Città Sant’ Angelo, è ancora sotto controllo?

R: Possiamo dire che la situazione è attualmente sotto controllo, anche prendendo in considerazione l’esperienza di Marzo e Aprile in cui abbiamo fin da subito ricevuto chiamate e richieste di assistenza, oggi invece l’emergenza sembra meno netta.

D: Rimanendo in tema “ Emergenza “, che ruolo ha assunto la Croce Angolana durante il periodo di Quarantena e in che modo ha operato sul territorio ?

R: Direi che il ruolo assunto è stato in alcuni casi di fondamentale importanza, poiché ci siamo mossi non solo per la distribuzione di farmaci che servivano per le cure ma anche di quella di generi alimentari, mi riferisco in modo particolare agli anziani e/ o a chi non aveva l’opportunità di provvedere da solo. Inoltre abbiamo organizzato, anche grazie al contributo della protezione civile, un punto di raccolta alimentare presso l’ex scuola materna Madonna della Pace, che ha permesso poi di distribuire generi alimentari anche a quelle famiglie che durante la quarantena hanno vissuto crisi economiche o a chi purtroppo addirittura ha perso il lavoro. Un ringraziamento lo devo anche ai cittadini di Città Sant’Angelo che si sono mostrati molto generosi e solidali in questa occasione “.

D: Parlando di anziani ed in generale di quelle categorie più deboli, la vostra associazione nei periodi più critici dell’emergenza è stata anche un punto di riferimento per i suddetti?

R: Sì, molto spesso gli anziani ci chiamavano, soprattutto durante il periodo di quarantena, per essere rassicurati e talvolta ( anche se non rientrava nel nostro compito lavorativo ) ci siamo prodigati nell’ascolto ma anche nell’aiutarli nelle piccole faccende domestiche o nel trasporto della legna.

D: Un significativo slancio di umanità in un periodo di incertezze e preoccupazioni, giusto? 

R: Abbiamo cercato di dare sostegno anche emotivo, per noi la parte più difficile si è presentata durante il trasporto degli anziani poiché seguendo i protocolli di sicurezza, non potevamo abbracciarli e dare un gesto fisico di conforto a chi ne aveva bisogno, così abbiamo imparato a sorridere con gli occhi…

D: Carla, vuole lanciare un messaggio ai giovani o a chi vuole offrire il proprio contributo alla comunità ed al prossimo?

R: Certo, mi rivolgo soprattutto ai giovani e dico loro di avvicinarsi sempre di più al mondo del volontariato sia inteso come 118 che Protezione Civile, serve la vostra presenza sul territorio ed attraverso il vostro lavoro potrete avere importanti gratificazioni personali e professionali.

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