P.O.C. -PODO-ODONTO-CHINESIOLOGIA- (SECONDA PARTE)

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Benessere /Giuseppe Mazzocco/172

 La prevenzione prevede la ricerca dei fattori che portano al benessere. I risultati delle indagini chinesiologiche fanno parte delle conoscenze per comporre le indicazioni per stare bene.

 

Indagine su campioni di popolazione scolastica, adulta e geriatrica per l’accertamento di alterate funzionalità posturali e per lo studio di idonei stimoli chinesiologici relativi al riequilibrio per il benessere

   Le catene cinetiche realizzano la migliore risposta posturale ad uno stimolo che tende a spostare il baricentro in avanti o in dietro, a destra o a sinistra e possono essere asimmetriche o simmetriche.

   Le catene cinetiche asimmetriche sono organizzazioni miotensive che rispondono a cause localizzate a destra od a sinistra del piano sagittale del corpo.

   Raddrizzano una postura squilibrata, letta sul piano frontale, con una tensione da un solo lato, cercando di riportare nella logica dell’asse sagittale tutto quanto da esso si era allontanato.

   Queste tensioni mio-fasciali, organizzate sotto forma di catene cinetiche, si trasferiscono, per alterazione dell’equilibrio del meccanismo riflesso di facilitazione-inibizione muscolare, da un capo all’altro dell’apparato locomotore.

   L’apparato locomotore, nella sua abituale postura ortostatica, ha una base (appoggio plantare) ed un vertice (volume cefalico) che risentono, nell’organizzazione dell’equilibrio generale, di ogni forza tendente a “rompere” il fisiologico assetto dello “stare in piedi”.

   La rottura del normale equilibrio posturale avviene quando questa “nuova componente dinamica” (la nuova catena cinetica) sposta il baricentro fuori dalla sua giusta sede biomeccanica.

   Un difetto d’appoggio o un’alterata posizione del capo possono, cioè, influenzare sensibilmente la posizione del baricentro, creando degli adattamenti su tutte le strutture intermedie.

   Se la causa dell’alterato equilibrio (la catena cinetica) risiede “dentro la struttura”; se è un piede, un ginocchio, un’anca o la colonna vertebrale ad inviare, cioè, dal basso verso l’alto, la negatività di una propria condizione, è chiamata “forma ascendente”. Se, al contrario, la sede dello stimolo squilibrante è “intima” ai rapporti dentali; è un difetto primario e non una situazione di compenso, è chiamata “forma discendente”.

   Le due diverse “forme” delle catene cinetiche, in ultima analisi, nascono dentro o fuori la bocca; “discendono” dalla bocca verso la base d’appoggio o “ascendono” dalla base d’appoggio verso la bocca.

   Queste “forme ascendenti” sono, chiaramente, di tipo strutturale e prendono origine da alterata distribuzione dei fulcri, nel gioco generale delle leve, responsabili della postura.

   Le forze squilibranti “discendenti” hanno, invece, genesi oro-facciale ed influenzano, dall’alto, il normale assetto dello “stare in piedi”.

   Sia che, comunque, le catene cinetiche abbiano direzione ascendente che discendente, rappresentano delle forme di contratture che nascono come difesa a cause squilibranti l’apparato locomotore, con spinte antero-posteriori o latero-laterali.

   L’analisi degli squilibri oro-facciali non può prescindere dalla conoscenza della vera causa, così come non è logico fare terapia per una qualsiasi algia senza la certezza patogenetica della stessa.

   Un difetto di postura, con conseguenze squilibranti i rapporti della normale funzione dentale e masticatoria, deve essere, prioritariamente, riequilibrato. Bisogna eliminare la causa primaria, prima di iniziare la correzione dei problemi associati dell’apparato masticatorio.

   Già il solo ripristino della posizione ortostatica equilibrata influenzerà l’apparato masticatorio ed eviterà, in ogni caso, le recidive a trattamento ortodontico ultimato.

   Ecco, allora, l’importanza dell’indagine che si propone. Una valutazione severa, su referti scientificamente esatti, della condizione d’appoggio plantare e della verticalità del retropiede; un esame del portamento di tutto l’apparato locomotore, con otto posizioni significative, su una sola lastrina stroboscopica, per un confronto rigoroso, con la postura eumorfica tipo, di ogni atteggiamento registrato; il reale posizionamento delle arcate dentarie, nella chiusura e nell’apertura del morso, per la certificazione della simmetria.