Questa settimana torno a degustare un vino ancora poco conosciuto ma che in questi ultimi anni sta trovando la giusta consacrazione attraverso un crescente interesse enologico sia degli addetti ai lavori che degli appassionati. Mi riferisco sia al vitigno che alla cantina che con la versione di oggi, bucolicamente denominata “Giocheremo con i fiori”, fa un notevole salto di qualità raggiungendo l’ambito riconoscimento dei “tre bicchieri” del Gambero Rosso. Questa versione ha il dichiarato obiettivo di esprimere i caratteri fondamentali del Pecorino, esaltandone, senza forzature, la fresca e non banale complessità aromatica, e il particolare profilo gustativo in cui alcol, acidità e mineralità sono ben presenti e in buon equilibrio fra di loro.
L’azienda nasce nel 1999 quando Adriana Salasso e Fausto Albanesi, che nel 2000 si trovano a disporre dei terreni vitati del padre di Adriana e decidono di gestirli in proprio per avviare una coltivazione ragionata e biologica. E’ una azienda giovane ma non siamo di fronte ad una piccola cantina outsider, bensì ad una realtà che, grazie alle idee molto chiare e ad una felicissima posizione e maturità dei vigneti, raggiunge con autorevolezza livelli di qualità di assoluto rilievo. I riconoscimenti che il vino oggi in degustazione ha ricevuto ne sono la prova inconfutabile. Il nome dell’azienda deriva da un particolare di un grande affresco del 1400 conservato nella locale chiesa di S. Maria in Piano. Nella raffigurazione del Giudizio Universale, la “torre dei beati” rappresenta il traguardo finale a cui, con grandi sforzi e attraverso difficili prove, tendono le anime appena transitate nell’aldilà. Questa rappresentazione pittorica è stato il principio ispiratore della attività aziendale, che si basa sulla volontà di esprimere, attraverso attentissime selezioni in vigna e in cantina, il meglio dei vitigni autoctoni coltivati nel territorio di Loreto Aprutino. Gli ettari coltivati sono complessivamente 21 e 5 di essi sono dedicati alla coltivazione del Pecorino.
Provenienza : Loreto Aprutino – Pescara – Abruzzo
La foto si riferisce alla degustazione congiunta effettuata dal “duo” Travaglini – Palmieri durante una “faticosa” cena di lavoro redazionale presso il Ristorante Cala di Ponente sul lungomare di Pescara
Annata : 2023
Gradazione alcolica: 13,5 % vol.*
Varietà delle uve: Pecorino 100%
Tipologia: La particolare posizione dei terreni, tra i 250 e i 300 metri sul livello del mare,di natura argilloso-calcarea, a 25 chilometri dall’Adriatico, godono di un microclima molto favorevole con l’aria temperata proveniente dal mare, e la notte, soprattutto nell’ultimo mese di maturazione, del freddo che scende dalla montagna. La loro esposizione è Est-NordEst. L’impianto è del 2005 tenuto a controspalliera e potatura Guyot.
Vinificazione: Le uve, selezionate con raccolta scalare in cassette da venti chili, vengono immediatamente portate in cantina, situata presso il vecchio casale ristrutturato al centro della vigna e, prima della lavorazione, vengono sottoposte a ulteriore cernita sul tavolo di scelta, per selezionare solo il meglio. In cantina la tecnologia più avanzata è impiegata al servizio di vinificazioni tradizionali e rispettose dell’uva di partenza. Il processo di vinificazione è fatto in acciaio dove i lieviti agiscono per un periodo non inferiore ai sei mesi.
Caratteristiche organolettiche: all’esame visivo si presenta con un bel colore giallo con leggeri riflessi dorati, mostrando una certa densità. Al naso è un fuoco pirotecnico di profumi agrumati, acacia giunchiglia e pera con una lieve aggiunta di miele.
All’assaggio è morbido, subito sostenuto da una succosa reazione degli acidi e da una nervosa mineralita’, che creano un ottimo equilibrio ed un finale di lunga e stimolante persistenza. .
Temperatura di servizio: 11 °C
Conservazione : fino al 2026/2027
Abbinamenti gastronomici: Considerando la sua gradazione alcolica e la sua complessità, ritengo che questo Pecorino “Giocheremo con i fiori” si sposi bene con un risotto ai frutti di mare, con delle cozze al gratin o, anche, con dei filetti di sgombro alla siciliana. Tuttavia, per chi vuole osare, il mio consiglio è provarlo con degli gnocchi alla crema di gorgonzola.
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