P.O.C. PODO-ODONTO-CHINESIOLOGIA. (quarta parte)

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Benessere /G. Mazzocco/174

 

La prevenzione prevede la ricerca dei fattori che portano al benessere. I risultati delle indagini chinesiologiche fanno parte delle conoscenze per comporre le indicazioni per stare bene.

 

Indagine su campioni di popolazione scolastica, adulta e geriatrica per l’accertamento di alterate funzionalità posturali e per lo studio di idonei stimoli chinesiologici relativi al riequilibrio per il benessere

   Dalla prime indagini chinesiologiche è, sempre, stata scelta la registrazione fotografica per i referti progettuali.    Come scritto nella relazione relativa al progetto di ricerca dal titolo “Ricerche chinesiologiche e fotopodografia” … la rilevazione ectoscopica, sia statica che dinamica, di una qualsiasi situazione paramorfica, non può essere affidata alla sola annotazione mnemonica, ma deve essere precisata con un reperto obiettivo, frutto di una valutazione strumentale rigorosamente scientifica … i mezzi tecnici, a cui facciamo riferimento e che riteniamo indispensabili per saper “leggere” con certezza la gestualità di un apparato locomotore, si distinguono in “strumenti di osservazione”, “strumenti di misura” e “strumenti di osservazione e di misura” …

   È evidente che fra questi ultimi sono privilegiati tutti quelli che “rilasciano” referti di tipo fotografico.

   La fotografia è il sistema più semplice ed efficace per rendere visibile le grandezze di ogni fenomeno fisico e come mezzo privilegiato, per la precisione dei risultati e per l’analisi dei particolari, è insostituibile, nelle indagini su grandi masse e con controlli frequenti, perché sicuramente non invasiva.

   Questa sua caratteristica rende preziosa la fotografia perché, alla scientifica certezza del referto, abbina la sicurezza dei mezzi usati.

   Il motivo principale, comunque, perché la si sceglie, nelle documentazioni refertate delle indagini, resta quello della chiara ed immediata comprensione dei risultati: la rappresentazione fotografica del reale, nella garantita precisione di forme e di colori, non necessita di altre elaborazioni per essere capita; l’immagine rappresentata è il medium privilegiato nello studio di ogni fenomeno.

   La fotografia, documento incontrovertibile e di facile lettura, diventa preziosissima, nelle indagini da refertare, quando è istantanea.

   Nelle fasi dei progetti di ricerca, l’istantaneità fotografica elimina i tempi morti esecutivi dello sviluppo; annulla la dipendenza da laboratori esterni; permette l’analisi immediata di quanto si voleva documentare e, offrendo il referto finale in tempo reale, consente di rifare lo scatto nell’eventualità di un risultato non giusto.

   Il referto finale è già “memoria professionale” e come tale può essere usata sia per l’immissione nell’archivio, senza nessun’altra operazione per la conservazione, e sia per il dialogo con i collaboratori della ricerca, in un coinvolgimento tecnico che assicura il “senso” del gruppo.

   Il linguaggio fotografico è universale perché universale è il linguaggio visivo. Immediato e naturale diventa la lettura dei risultati d’indagine, anche fra operatori di diverse lingue, e, peculiarità non trascurabile, apre con lo stesso soggetto della foto un “diritto all’informazione” che facilita, enormemente, la creazione di quella “cultura tecnica della base” che consente di apprezzare l’intervento fatto.

   La fotografia, potendo essere guardata alla “luce del sole” e tenuta fra le proprie mani, “umanizza” l’impatto emotivo con l’ansia naturale che scatena l’attesa di ogni risultato d’esame.

   Altri dati apprezzabili sono la resa dei colori, nel più delicato gioco di sfumature, e la possibilità di “vedere” nel rapporto proporzionale che si vuole.

   Un modo, questo, che, con l’impiego dell’ingrandimento necessario, fa diventare leggibile qualsiasi particolare.

   Potendo riprendere la realtà che interessa, sia nelle proporzioni che più risultano convenienti (dal rapporto micro a quello macro), sia nel momento ritenuto più significativo, sia nella sequenza stroboscopica del divenire cinematico e, potendola “vedere” immediatamente rappresentata nello sviluppo istantaneo, la fotografia entra di diritto nelle indagini per la lettura dell’immagine posturale statica o in movimento.

   Alle presenti note si allegano referti iconografici di fotopodografie, stroboscopie della postura e fotodentali, mentre si rimandano ad altre occasioni l’analisi dei risultati, l’esame delle metodologie e l’evidenziazione degli stimoli per l’alfabetizzazione e per l’aggiornamento professionale.