CI SARA’ MAI UN’ALTRA NVIDIA?

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Valore & Valori / Mario Travaglini 172

Un assiduo lettore  mi ha chiesto un parere molto particolare, ovvero se tra le tante società emergenti si nasconde una nuova Nvidia e se, tenuto conto della  evoluzione in atto dei mercati finanziari,  ne consiglierei  l’acquisto.  Per esaudire l’insolita richiesta, senza eluderla, dovrei essere un mago, un imbonitore o, nel peggiore dei casi, un ciarlatano. Poiché non  ritengo di appartenere ad alcuna delle categorie citate, rispondo in un modo che spero possa essere apprezzato lo stesso anche se rischia di apparire pilatesco.

Comincio col ricordare un detto borsistico : “Se vogliamo arrivare a destinazione non bisogna andare altrove”, il che significa semplicemente che per ottenere guadagni importanti nel campo degli investimenti non bisogna subire perdite significative. Oggi  gli investitori globali si trovano a dover fronteggiare una possibile perdita futura, dalle dimensioni forse mai registrate prima d’ora, e ciò per il fatto che i mercati avendo corso molto dovranno prima o poi stornare o andare in bolla.

Se ci si basa sulla teoria di Warren Buffett, ossia sul rapporto azioni-PIL, i prezzi della gran parte delle azioni americane ed europee sarebbero circa il doppio del loro valore reale. In altre parole, gli investitori sono pronti a perdere tra i 25 e i 30 mila miliardi di Euro qualora il corso borsistico dei loro investimenti tornasse a livelli più “normali”, ossia a valori che sono in sintonia con quelli aziendali.

A lungo termine, non è cercando di ottenere profitti significativi che si fanno buoni investimenti. Guadagni soldi non perdendoli. Questo è il mio punto di vista radicale e la base della mia strategia. È qui che entra in gioco il metallo più pregiato per eccellenza: l’oro, che va usato soprattutto non per realizzare profitti, ma per evitare perdite. Da qualche settimana il prezzo dell’oro sta tornando a fare notizia dopo aver superato la soglia dei 2.650 dollari l’oncia, segnando un nuovo massimo storico e superando tutte le aspettative che le case di investimento avevano costruito dall’inizio dell’anno.

Seguire il gregge può rivelarsi pericoloso perché l’oro in questo momento non è un investimento ma l’anti-investimento.  E’ cioè un modo per evitare il rischio associato agli investimenti. Dovrebbe essere usato episodicamente, non quando raggiunge un nuovo massimo storico. Le statistiche di borsa, se analizzate correttamente, ci dicono che i mercati hanno molte più informazioni di noi e che, pertanto, si comporteranno in ogni caso sempre meglio di qualsiasi investitore, anche di quello tecnicamente preparato. Ne consegue che la maggior parte degli investitori, siano essi privati o professionisti, essendo battuti costantemente dal mercato, sono sempre alla ricerca di nuovi metodi e di nuove idee su cui investire in azioni. E questo è esattamente il caso del nostro lettore.

L’ipotesi non spiega tutto, ma mi permette di trarre due conclusioni molto importanti.

Innanzitutto, poiché è impossibile superare in astuzia il mercato, il successo di un investimento dipende oltre che dalle giuste conoscenze di base anche dalla fortuna, cioè dall’essere nel posto giusto al momento giusto. Questo è il motivo per cui non puoi permetterti di subire una grossa perdita; devi rimanere in gioco il più a lungo possibile in modo che tu e la fortuna possiate incontrarvi.

In secondo luogo, la stragrande maggioranza degli investitori può avere, forse, molte informazioni ma non dispone di quelle giuste e continuano a commettere grossi errori, come comprare oro nel momento sbagliato,  a scommettere sulla “prossima Nvidia” o a voler acquistare azioni ad ogni costo quando dovrebbero mettersi al riparo.

Se osserviamo bene i fatti che sintetizzo qui di seguito possiamo comprendere facilmente gli eventi: qualche settimana fa, la Federal Reserve ha dato il via a una serie di tagli dei tassi di interesse ritoccando di mezzo punto quelli in vigore; la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi a giugno e all’inizio del mese scorso mentre la banca centrale cinese ha annunciato ampie misure di stimolo monetario e di sostegno al mercato immobiliare, al fine di rilanciare un’economia afflitta da forti pressioni deflazionistiche. I soldi della Fed, i soldi dalla Banca Centrale Europea, i soldi della Cina……  evviva le azioni stanno sicuramente andando sulla luna,  allora mettiamoci alla ricerca della nuova Invidia, perbacco!

Mi rendo conto che restare freddi, impassibili e concentrati di fronte a tanta euforia è abbastanza difficile e, quindi, capisco la frenesia del nostro lettore e di quelli come lui. Il mio compito è far capire che più paghi per un investimento e meno ottieni e, di converso, pagare più di quanto è stato pagato nel corso della storia, almeno per chi crede nella statistica, dovrebbe comportare rendimenti più scarsi. A mio avviso oggi la rotta da seguire è quella di non acquistare azioni supervalutate  se l’obiettivo prioritario è quello di preservare il capitale, cercando sempre di applicare la famosa massima: comprare a poco e vendere a tanto. Infatti, più alti sono i prezzi, più è probabile che subirai una grossa perdita… e sarai escluso dal gioco per sempre.

Le “Mandrakate” nella ricerca della nuova Nvidia, per cortesia, lasciamole a chi gioca ai cavalli.