Giuditta: la fatica gioiosa

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Sport /1 65

S.S.S. Special Sort Story/15

 a cura  di  Alessandro Palazzotti 

“Conoscere Eunike e il mondo Special Olympics è stato come aprire la finestra su una giornata di sole: finalmente avevamo trovato quello che cercavamo e speravamo per Giuditta. Non più programmi pensati per ciò che mancava, bensì programmi e allenamenti pensati per valorizzare le tante qualità che ci sono e sviluppare le abilità di Giuditta come atleta e quindi come persona.”

È uno dei concetti che si ricavano dalla “storia” di Giuditta, raccontata dai suoi lungimiranti genitori.

Nel contempo si può rilevare quanto sia stato importante incrociare un Team come quello di Eunike, che di Special Olympics condivide filosofia, programmi e metodo, fino ad assumerne il nome della fondatrice. Per questo è stato tra i primi Team a impostare la propria attività in termini polisportivi, favorendo la pratica di più discipline e tutte, per quanto possibile praticate in formula “unificata”, favorendo così rapporti e amicizie preziose, come è stata quella di Lucrezia per Giuditta. E noi di Special Olympics auspichiamo e lavoriamo perche’ in ogni località del nostro paese possa esserci un Team della forza e capacità del nostro Team Eunike, in grado di dare a centinaia di migliaia di Giuditta (femmine e maschi) di realizzarsi come persone.

 

 Giuditta ha 28 anni la sua principale caratteristica è essere sempre sorridente e allegra e per questo risulta simpatica e benvoluta da tutti coloro che incontra.  È curiosa e molto attenta alle emozioni delle persone che la circondano. Le sue passioni sono lo sport, la musica, gli animali e i giri in Vespa con papà.

Dopo una gravidanza e un parto normali, i primi problemi di Giuditta si sono manifestati intorno ai 3-4 mesi con un ipotono muscolare generalizzato che le impediva di mantenere il capo e il tronco eretti, una scarsa reattività agli stimoli, impossibilità a rotolare, gattonare e arrampicarsi per raggiungere la stazione eretta per questo ha iniziato fin da piccolissima trattamenti di fisioterapia e il nuoto. Pur con evidenti difficoltà di coordinazione motoria lo sviluppo di Giuditta è avvenuto lentamente ma con un andamento armonico fino a raggiungere il cammino intorno ai 3 anni. Il ritardo cognitivo manifestatosi contestualmente è stato caratterizzato da una pressocché totale assenza di linguaggio verbale con produzione solo di scarse parole passepartout accompagnate però da un progressivo ricchissimo linguaggio non verbale.

Fin dai primi anni Giuditta ha frequentato l’asilo nido e la scuola materna con l’intento di favorire la socializzazione al fine di incentivare il più possibile gli apprendimenti sfruttando la sua capacità di adattarsi con tranquillità in ambienti diversi e, nel contempo, applicare rigidamente sequenze che le consentissero di ordinare i movimenti e le parole nella formazione di un linguaggio strutturato.

Durante il ciclo della scuola primaria, forse a causa di un cambio di residenza o del peso delle involontarie pressioni delle nostre aspettative generate dai suoi lenti ma costanti progressi, Giuditta ha sviluppato una progressiva caduta dei capelli che si è trasformata in breve tempo in alopecia totalis con perdita di tutti i capelli, delle ciglia e delle sopracciglia e in tale condizione è rimasta per 8 anni. Durante questo periodo si è manifestato sempre più il carattere forte e deciso che la contraddistingue, tanto da voler sempre esibire il cranio nudo in pubblico mentre usava rigorosamente il cappello tra le mura domestiche, rifiutando l’uso di parrucche perché voleva i capelli suoi …”io capelli mii”.

Iscritta al Liceo Artistico ha conseguito il diploma differenziato, interrotto il nuoto ha frequentato con grande passione gli allenamenti di judo, sport conosciuto da tempo in quanto praticato dalle cugine con allenamenti attenzionati alle sue difficoltà.

Mentre lo sviluppo motorio proseguiva in maniera armonica anche se con evidente difficoltà nella coordinazione motoria, il linguaggio rimaneva estremamente deficitario con una produzione verbale molto inferiore alla comprensione. Abbiamo quindi pensato, oltre alle ripetute lezioni di logopedia e di psicomotricità, di sfruttare la sua passione per la musica per migliorare l’emissione dei suoni e delle parole iscrivendola ad un corso di musicoterapia… e qui abbiamo avuto la svolta.

Il corso era frequentato anche da Lucrezia, vulcanica atleta leader che ora fa parte del consiglio internazionale Leadership di Special Olympics, con la quale è iniziata una intensa amicizia. Le due ragazze, oltre al corso di musicoterapia hanno frequentato insieme una scuola di danza latino-americana esibendosi in coreografie costruite per le loro abilità e sono entrate a far parte dei “Cavalieri Amici” un gruppo di ragazzi con disabilità cognitiva, ora realmente un gruppo di amici, coordinato da volontari dell’Associazione Nostra Famiglia.

Nel 2017, sempre tramite Lucrezia, scopriamo che le racchette da neve si possono usare anche sulla spiaggia e conosciamo l’associazione sportiva Eunike.

Conoscere Eunike e il mondo Special Olympics è stato come aprire la finestra su una giornata di sole: finalmente avevamo trovato quello che cercavamo e speravamo per Giuditta. Non più programmi pensati per ciò che mancava, bensì programmi e allenamenti pensati per valorizzare le tante qualità che ci sono e sviluppare le abilità di Giuditta come atleta e quindi come persona.

Tutte le società sportive frequentate da Giuditta hanno sempre avuto per lei particolari attenzioni nel costruire allenamenti ed ambiente ad hoc soprattutto nel judo dove l’allenamento avveniva anche con metodo unified, ma erano comunque sempre pensati per ciò che mancava.

Eunike e i programmi Special Olympics hanno rappresentato la svolta per Giuditta che si è appassionata a quasi tutti gli sport proposti spaziando dalle racchette da neve all’open water, dall’atletica al basket, dalla alla ginnastica artistica e ritmica al badminton e alla danza sportiva condividendo tempo sport e gioco con gli altri atleti.

La valorizzazione delle proprie competenze e la costante spinta all’autonomia che Eunike sollecita in ogni circostanza fa sì che Giuditta si rechi all’allenamento di basket a 20 km da casa prendendo l’autobus insieme ad alcuni compagni di squadra, scendendo alla fermata corretta, attraversando la strada, a volte anche deviando per una bibita al bar prima dell’allenamento.

Non si può esprimere la soddisfazione nel vedere in questi contesti Giuditta così indipendente, padrona di se stessa esprimere le proprie idee, condividere le proprie emozioni, tifare per i  compagni e gioire per i propri successi e per quelli degli altri atleti…È pura energia e tanta… tantissima allegria

A causa dell’ipoplasia del corpo calloso sono evidenti le sue difficoltà in ambito logico-matematico e temporale così come sono ridotte le sue capacità cognitive anche se forse meno di quando la sua ridotta produzione verbale possa far pensare per cui anche se non crediamo che Giuditta abbia veramente compreso il significato della convocazione ai Giochi Mondiali, quel che è certo è che ha capito che è una cosa molto  importante e che potrà cantare molte volte l’Inno d’Italia che è una delle sue “canzoni” preferite!!!

Per noi genitori la convocazione ai Giochi Mondiali è stata una notizia veramente inattesa che ci ha riempito di gioia e di orgoglio, l’affetto e la gioia manifestata dai compagni e dai tecnici ci ha regalato un momento indimenticabile…!!!!

Insomma Giuditta ha una vita piena e coloratissima…ha una borsa lavoro all’asilo del paese in cui viviamo dove si reca in modo autonomo e dove svolge un lavoro che le piace e la gratifica, ha un gruppo 

di amici con i quali si è instaurata oltre ad una sincera amicizia una bellissima relazione di interazione e supporto. La maggior parte degli amici con cui condivide musica, viaggi, eventi culturali e sport fa parte della  squadra di Eunike ed è meraviglioso vedere quanto il gruppo sia determinante nello stimolare  la volontà  con la quale  Giuditta si allena, fatica, migliora con la sua forza e con la forza del gruppo  incarnando veramente  lo spirito del giuramento dell’atleta Special Olympics :

“Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”.