SAMUELE: DALLA SEDIA A ROTELLE ALLO SCI, IL “PASSO” È BREVE

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Sport /1 63

S.S.S. Special Sort Story/13

 a cura  di  Alessandro Palazzotti 

“Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio.”

Jim Morrison 

La storia di Samuele ha qualcosa di veramente incredibile. Trattasi di una disabilità plurima e molto complessa. Ma è una di quelle storie che ti fanno toccare con mano quanto l’amore, la dedizione dei suoi cari, l’attenzione di ambienti sensibili e preparati, la scuola, la società sportiva, Special Olympics, possano far ottenere risultati che mai si sarebbero pensati possibili.

Samuele ha una disabilità importante perché lui non vede, non parla, ha una disabilità intellettiva ed anche fisica. È nato prematuro, pesava solo 1,80 kg. Nonostante ciò i primi mesi sono trascorsi abbastanza sereni, poi è sopraggiunta un’encefalite, sostanzialmente una febbre. Era ancora troppo piccolo e purtroppo ha provocato in lui questi danni permanenti. I primi 15 giorni sono stati delicatissimi, ha rischiato di lasciarci. Poi, piano piano, abbiamo risalito la china. In questi anni, come dico sempre io, ha conquistato “tantissime lauree”. Ad esempio fino a qualche anno fà Samuele era sempre seduto sulla sedia a rotelle. Oggi invece  si alza, fa anche qualche passo accompagnato e addirittura scia! 

Mio padre è maestro di sci, io ho sciato fin da bambino e quando ho realizzato che non avrei mai potuto farlo insieme a  mio figlio è stato un duro colpo. In realtà, invece, grazie a tante Associazioni che ci hanno aiutato, abbiamo scoperto che anche Samuele poteva sciare. Per tre anni è stato portato con il guscio appoggiato su uno sci e trasportato da un maestro mentre io portavo i sacchi di sabbia e poi finalmente è accaduto quello che non avrei mai sperato:  Samuele ed io abbiamo sciato insieme e questo è stato una di quelle “lauree” di cui dicevo prima.  Ritrovarci al Sestriere insieme, su una delle piste più belle ed impegnative, è stata una grande emozione, un  vero e proprio miracolo.

Abbiamo conosciuto Special Olympics, è stato un incontro particolare perchè  quando ne ho sentito parlare la prima volta ho subito pensato che, per quanto fosse una splendida realtà sportiva inclusiva, non ci fossero opportunità  di inserimento per Samuele viste le sue condizioni. Special Olympics si dedica alle persone con disabilità intellettive e punta molto all’autonomia mentre mio figlio, avendo anche una disabilità fisica, fa tanta fatica.

Mi sbagliavo. Il giorno in cui ho scoperto che in Special Olympics aveva aperto le porte anche per noi, è stato bellissimo. Ricordo ancora il primo evento a cui abbiamo partecipato. Eravamo a Bardonecchia ai Giochi Nazionali. Ho ancora nitido il ricordo di un momento in particolare, quando, al nostro arrivo, gli hanno messo il pass di atleta.  È stata un’emozione incredibile: in Special Olympics Samuele è un atleta.

Oggi Samuele fa parte del Team Special Olympics dello Sci club Sportinia di Sauze d’Oulx.

Il sogno di suo padre è che in futuro Samuele possa partecipare a queste gare con un compagno o un amico”.