Il titolo della mostra, BLACK FLAME, evoca le sfumature calde e indefinite del nero del Meok, simili a una fiamma che si innalza. La curatrice, Maria Vittoria Baravelli, descrive il ricamo come antico custode della memoria, capace di narrare storie silenziose ed intime. Le sculture morbide di Sang A Han, realizzate con pennello, ago, filo e tessuto di cotone, evocano natura, corpo e sogni, nell’intrecciare le esperienze personali dell’artista donna, madre, creatrice.
Il modo in cui l’inchiostro filtra e si diffonde nel tessuto di cotone rappresenta come il mio corpo trasforma le esperienze in memorie. Il mio lavoro inizia dai ricordi, non quelli che si imprimono immediatamente nella mente, ma le sensazioni che penetrano lentamente nelle fibre del mio corpo, afferma Sang A Han.
La sua identità di donna e madre si manifesta attraverso la fusione di emozioni intime ed universali, spesso arricchite da simboli religiosi come le mudra buddiste, raccontate attraverso corpi femminili che ne riflettono l’ identità di donna e madre.
Sang A Han reinterpreta la tradizionale tecnica orientale della pittura ad inchiostro, utilizzando il Meok (inchiostro di china) su sculture di tessuto di cotone cucito, imbottito e dipinto, dove la tradizione del cucito e del ricamo, storicamente legate al lavoro domestico femminile si combinano con un approccio creativo contemporaneo e personale. Questa metodologia di lavoro unisce le tecniche di pittura orientale e l’antica arte tessitoria coreana nella creazione di un linguaggio artistico personale e distintivo.
La lentezza e la precisione del gesto dell’artista si manifesta nei punti di cucitura e nelle tracce dipinte che creano un legame indissolubile tra il paesaggio naturale e quello anatomico, tra sogno e realtà. Questa armonia conferisce alle sue sculture una profonda spiritualità ed un senso di connessione con la natura.
