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PERDONO, PERDONANZA, GIUBILEO ( TERZA PARTE)

 Educazione e ambiente / 160

di Padre Quirino Salomone

 

In vista del XXV Giubileo universale ordinario della storia della Chiesa cattolica.( 2025) n questo numero iniziamo la pubblicazione di alcune riflessioni di Padre Quirino Salomone,

Il testo che sarà inserito nella prossima ristampa del libretto  “Celestino della gente“, ci è stato fornito dal dott. Dante Capaldi, direttore  per oltre vent’anni della Rivista “La Perdonanza”,  anch’egli attento cultore della figura del “Frate del Morrone”.

Noi di  Centralmente  abbiamo suddiviso il testo in quattro parti che offriamo molto volentieri ai nostri lettori

. Ci proponiamo di pubblicare ampi stralci del Libretto “Celestino della gente” una volta aggiornato.

PLP

 

LA BOLLA DI PROCLAMAZIONE DELLA PERDONANZA. PRIMO GIUBILEO CRISTIANO

“Celestino vescovo, servo dei servi di Dio, a tutti i fedeli di Cristo che vedranno la presente lettera, salute ed apostolica benedizione.

Fra le solennità dei Santi, la memoria di San Giovanni Battista dev’essere più solennemente onorata perché Egli nato dal grembo di una madre sterile, fu fecondo di virtù e testimone fecondo di sacre verità. Voce degli Apostoli, avendo concluso il ciclo dei Profeti, Egli annunciò, con la parola ispirata e con il gesto del dito, la presenza in terra di Gesù, luce di questo torbido mondo, avvolto nelle tenebre dell’ignoranza. 

Di qui il suo glorioso martirio, misteriosamente tramato dalla malizia di una donna impudica, con il seguito che ebbe.

Noi che, nella chiesa benedettina di S. Maria di Collemaggio in L’Aquila, abbiamo ricevuto l’insegna del diadema imposto sul nostro capo nella festività della Decollazione del capo del Santo stesso, desideriamo che Egli sia onorato con maggior venerazione mediante inni, cantici e suppliche devote.

Ordunque, affinché la festività della Decollazione in detta chiesa sia esaltata con onoranze straordinarie tanto più fervidamente dal concorso devoto del popolo di Dio, quanto ivi la preghiera di coloro che cercano il Signore scoprirà le gemme della Chiesa splendenti dei doni dello Spirito che prefigurano gli eterni tabernacoli che verranno, per misericordia di Dio onnipotente e per autorità dei beati Apostoli Pietro e Paolo, Annualmente assolviamo da ogni colpa e pena, per tutti i peccati commessi sin dal battesimo, quanti, veramente pentiti e confessati, saranno entrati nella predetta chiesa, dai vespri della vigilia fino a quelli immediatamente successivi alla festività stessa.

Dato in L’Aquila 29 settembre, anno primo del nostro pontificato.”

La Perdonanza fu il primo atto del Papa eletto esplicitato la sera medesima della incoronazione. La bolla stilata” di sapore tutto gioachimita, fin nella terminologia” ordinava ed otteneva la riappacificazione delle fazioni cittadine ed inoltre ingiunse al re Carlo II D’Angiò di promulgare il perdono per gli Aquilani che gli si erano ribellati. Celestino qui esprime chiaramente quello che pensa e quello che chiede , nei fatti, non si trattò di una remissione dei peccati ma di una vera e propria riconciliazione sociale. 

La Perdonanza di Celestino fu conseguente alla sequenza dei fatti che seguono:

1) Carlo II D’Angiò aveva dichiarato guerra alla città di L’Aquila per avergli distrutta una nascente città nei pressi dello Stato pontificio. Ma Celestino ingiunse al Re di perdonare gli Aquilani ribelli e Re Carlo, dovette obbedire, fece importanti doni alla città a dimostrazione del suo perdono.

 2) Ci fu una battaglia tra la frazione aquilana di Bazzano con quella di Paganica. Vincono i Bazzanesi, scacciano i Paganichesi dalle loro case, conquistano le loro greggi e depredano i loro beni. Celestino convocò i capi Bazzanesi e li costrinse alla restituzione di quanto depredato.

In perfetta sintonia con la Misericordia di Cristo, pensiero che corre spesso anche nei nostri giorni  per bocca dell’attuale pontefice Francesco, Celestino pensa che la pace sia legata a quell’atteggiamento umano nel quale prevale un egocentrismo potente, tale da impedire qualsiasi forma di incomprensione e quindi di perdono dovrà quindi essere aiutato a riconciliarsi, riparlarsi, riabbracciarsi. PERDONO è la parola chiave per quel processo di relazione che ne consegue nel favorire qualsiasi forma di riconciliazione.

GIUBILEO è quindi quella parola che racchiude in sé  la grande mole del caos e la luce soccorritrice della riparazione, il tutto contenuto in quella manifestazione definita e progettata dalla bolla della Perdonanza che definisce anche i canoni della festa indicata come un avvenimento gioioso e partecipato ”dev’essere più solennemente onorata – sia esaltata con onoranze straordinarie – inni, cantici spirituali ecc.” 

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