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UNA NUOVA IDENTIFICAZIONE DEL “SÉ”

ROBERTO PUZZU” PRINCIPESSA”

La storia dell’arte e della cultura è un continuum di influenze, ripetizioni e reinterpretazioni. Il richiamo, il plagio, la riedizione e il ready made dell’iconografia di un’identità legata al passato, al presente ed al contemporaneo sono fenomeni che riflettono la complessità della ricerca umana di una nuova identificazione del “sé” e di un nuovo valore di rappresentazione.

BIANCA BIORASSI

Il richiamo, o l’evocazione, di immagini e simboli del passato è una pratica antica. Le civiltà hanno spesso guardato indietro ai loro predecessori per trarre ispirazione, legittimare il proprio potere o riaffermare un’identità culturale condivisa. Questo processo non è mai stato statico; ogni richiamo modifica e adatta i simboli alle esigenze contemporanee, creando una narrativa che collega il presente al passato. L’uso dei miti classici nel Rinascimento, ad esempio, è servito a stabilire una continuità culturale e a rivendicare l’eredità della civiltà greco-romana come fondamento della cultura europea.

ERIKA ZOLLI

Il plagio, spesso visto con connotazioni negative, può essere anche interpretato come una forma di intertestualità o di dialogo tra opere. Quando un artista o un autore “plagia”, spesso costruisce su un precedente lavoro, nel riflettere in questo processo un continuo scambio di idee. Il concetto di originalità diventa allora più sfumato. La letteratura del Medioevo e del Rinascimento, ad esempio, è piena di opere che riprendono, modificano e ricontestualizzano testi precedenti, nel creare nuove opere che parlano tanto al passato quanto al presente.

DODO VENEZIANO ” LA MASCHERA DELLA PIETA'”

La riedizione di immagini e idee del passato rappresenta un’altra forma di interazione con la storia. La riedizione non è semplicemente una copia, ma una rinascita con nuovi significati e contesti. Questa pratica permette di rinnovare continuamente il valore di un’opera, adattandola a nuove sensibilità e circostanze. Un esempio emblematico è la riedizione dei capolavori dell’arte classica nei movimenti artistici del Neoclassicismo, che ha resuscitato, dandogli nuova vita,i canoni estetici della classicità.

ROBERTO PUZZU ” SIMONE DA CIRENE”

 

Il ready made, concettualizzato da Marcel Duchamp, ha radicalmente trasformato l’idea di arte nel XX secolo. L’appropriazione di oggetti quotidiani e la loro ridenominazione come opere d’arte hanno messo in discussione le nozioni tradizionali di originalità ed autenticità. Questo approccio non è solo sfida il concetto di arte, ma anche a quello di identità e rappresentazione, nel suggerire che il valore artistico può risiedere nella percezione e nel contesto piuttosto che nell’oggetto stesso.

GIUSY CALIA, “BRUNO 4”

In un’epoca caratterizzata dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione, la ricerca di una nuova identificazione del sé attraverso l’iconografia è più complessa e urgente che mai. Le influenze culturali si mescolano e si sovrappongono, nel creare un panorama dinamico in cui le identità sono fluide e in continua evoluzione. Gli artisti contemporanei spesso si confrontano con questa sfida nell’utilizzare una combinazione di richiamo, plagio, riedizione e ready made per esplorare e rappresentare nuove forme di identità. Attraverso questi processi, essi cercano di creare opere che riflettano le esperienze moderne di dislocazione, ibridazione e pluralità.

ANGELINO FIORI DA “LO SPAZIO DELLA VITA”

Il richiamo, il plagio, la riedizione e il ready made non sono solo strategie artistiche, ma diventano strumenti fondamentali nella continua ricerca di un’identità culturale e personale. Essi ci permettono di riconsiderare il passato, rinegoziare il presente ed immaginare il futuro, nell’evidenziare il complesso intreccio tra memoria e innovazione.

CAROLA MASINI

MAURO ROMBI DA “LEZIONI AMERICANE”
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