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DA PRESSING A GUERIN SPORTIVO FINO ALL’ANTOLOGIA DI BIANCARDI

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Da Pressing al Guerin Sportivo fino all’antologia di Biancardi

Post non dovuto, né richiesto e forse anche poco interessante per molti, ma solo personale e sentito: come spin off di un accenno che ho fatto nell’elenco del mio peregrinare per l’Italia.

Quando sono stato invitato a presentare il mio libro ad Alberese e dunque in una Maremma sincera e meravigliosa (al tramonto, poi…), non sapevo che l’Associazione che lo aveva fatto curasse la memoria del grossetano Luciano Biancardi, uno dei più grandi scrittori del nostro dopoguerra (quello de “La vita agra” per intenderci): né loro sapevano che quello con Biancardi è stato per me un rapporto di dolcissima e struggente importanza, anche se lui se ne andò appena due mesi dopo che era nata la nostra amicizia. E così per “Luoghi del tempo”, prima al Granaio Lorenese e poi nel piccolo bosco del ponte sul fiume Ombrone, mi è capitato di fare una rievocazione che ha suscitato molto stupore e credo anche parecchio coinvolgimento

Quando avevo vent’anni e strane velleità fondai un giornalino di pallacanestro che si chiamava “Pressing” (un nome che poi mi avrebbe… seguito nella vita) e per non farlo proprio tutto da solo, scrivevo ai personaggi più disparati per chiedere loro un articolo (sul basket) per la mia “terza pagina”. Presi il coraggio a quattro mani e scrissi una lettera a Bianciardi: per motivi che ancora adesso mi risultano misteriosi o quasi (mi avrebbe poi detto che lo aveva intenerito il fatto che avessi l’età di suo figlio e tanta intraprendenza) Bianciardi mi rispose. Non solo: ma mi mandò più che un articolo, un autentico, surreale gioiello in cui parlava della sua passione per la “palla al corbello”, ma soprattutto per due giocatrici dell’Est. Articolo che sono riuscito a recuperare e a donare ad una sbalordita ed emozionata Lucia Matergi (direttrice della “Fondazione Luciano Bianciardi”) che ovviamente non ne conosceva l’esistenza.

Avrei conosciuto Luciano non molti mesi dopo l’inizio della mia avventura al Guerin Sportivo diretto da Gianni Brera, quando mise la sua graffiante penna di scrittore popolare al servizio di una memorabile rubrica di “Posta” che, col pretesto del calcio e altre cose, si trasformava ogni settimana in autentiche, spesso caustiche lezioni vi vita vissuta (fra letteratura, ricordi, cultura, politica e costume): non per nulla, anni e anni dopo questi capolavori prêt-à-porter sarebbero stati raccolti in un’antologia.

Bianciardi morì nel 1971 a neanche 50 anni. Quest’anno si celebra il centenario della sua nascita. Al momento giusto tornerò sull’argomento: perché gli ho voluto molto bene e credo che anche lui ne abbia voluto a me. Per ora mi andava di ricordarlo così. L’ho fatto con le prime parole che mi sono venute in mente: ma certamente con tutto il cuore.

 (Marino Bartoletti– Facebook- 25 giugno 2022)

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