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Il Virus è più “umano” di Putin : I DATI SUI BAMBINI MORTI AZZERANO LA COMMEMORAZIONE DEGLI EROI

Editoriale / 50

 

 Il Virus è più “umano” di Putin : I DATI SUI BAMBINI MORTI,  AZZERANO LA COMMEMORAZIONE DEGLI EROI

di Pierluigi Palmieri

Il monitoraggio del Ministero della Sanità, passato nell’ultimo mese  da giornaliero a settimanale, continua ad evidenziare  la crescita dei nuovi casi, l’aumento della trasmissibilità ed  il rischio epidemico in quasi tutte le Regioni italiane. La diminuzione del numero di persone ricoverate in ospedale continua, ma rallenta invece  il trend di quella nelle aree mediche. Viene ribadito che l’elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure comportamentali individuali e collettive I dati dell’ultima ora parlano chiaro: i contagi sono stati 76.250 con un tasso di positività del 15,5%.

            Un significato particolare assume l’indice di trasmissibilità (erre con ti)  che, dopo essersi attestato a febbraio sui livelli di sicurezza,  è tornato vicino alla soglia di rischio (0,94) che come è noto è fissata nell’unità. Questi dati dimostrano che le persone “responsabili” che rispettano queste misure sono ampiamente sovrastati da quelli che se ne fregano. Ne scaturisce un quadro che non fa presagire nulla di buono, va a cozzare con il paradosso della cessazione dello stato di emergenza nazionale, e vanifica il valore della commemorazione delle vittime della pandemia tenuta  in molte città della peisola. Tra queste c’è Bergamo, tristemente nota per le immagini indelebili dei carri militari carichi di bare con le salme da seppellire altrove per la saturazione dei cimiteri cittadini. Lì,  le più alte cariche dello Stato hanno voluto dare il giusto riconoscimento ai medici e i sanitari che praticamente a mani nude, hanno prestato la loro opera sin dal primo attacco del nemico biologico. In tantissimi  di loro sono caduti da eroi, mentre combattevano la dura guerra contro il maledetto virus in quel momento pressoché imbattibile. “Soldati” non addestrati contro un avversario potente e subdolo.  Tristemente analoga è la condizione dei veri soldati, ma anche dei civili, ucraini, costretti ad una lotta impari con un nemico (ex fratello) dotato di armi moderne capaci di colpire per cielo e per terra, al quale però stanno opponendo una resistenza inaspettata, disposti a difendersi, come David contro il Gigante, fino all’ultima Molotov.

Il parallelismo tra l’emergenza Covid e l’invasione dell’Ucraina da parte del Nuovo Zar di Russia non è assolutamente  casuale.  Entrambe le “aggressioni” sono accompagnate dalla tradizionale renitenza alla chiarezza dei capi politici delle nazioni coinvolte. Sulla provenienza del virus, sulla fuga dai laboratori dell’ormai notissima Wuhan, sulla finalizzazione a scopi militari della ricerca che vi si svolgeva si può concedere  ai cinesi il beneficio del dubbio.

Nessun dubbio sussiste, invece  sulla natura dell’aggressione militare della Russia: l’insana iniziativa  ha le sue radici nelle menti del dittatore e dei suoi consiglieri, obnubilate dal delirio di onnipotenza  che si nutre di cosmismo, di esoterismo e della convinzione del  riorno dei “Grandi” di Russia.

Putin e soci hanno prima mentito agli interlocutori europei sulle reali intenzioni che si nascondevano dietro l’ammassamento di convogli militari ai confini dell’Ucraina, per poi scatenare tutta la loro potenza di fuoco sulle città e  sui civili ucraini. Una follia omicida, che non ha risparmiato centinaia di bambini. Un crimine  che ha fatto apparire addirittura “meno disumano” il Virus che ,dati alla mano, sembra  non voler infierire sui più piccoli.

In  Italia da inizio pandemia si contano in  157.692 di cui 44 bambini (fonti Microsoft Bing e Lapresse), In Ucraina in tre settimane dono stati uccisi 104 bambini, alla media di cinque al giorno . Il cinquanta per cento dei milioni di ucraini costretti ad abbandonare la loro terra è costituito da minori di cui moltissimi non accompagnati.  Il rischio di violenze e del loro sfruttamento per prostituzione e addirittura per traffico di organi è altissimo , 

Non conosciamo ancora quanti bambini sono stati seppelliti dalle macerie del Teatro di Mariupol , bombardato nonostante nel cortile campeggiasse lascritta “дітей”  (bambini in cirillico). Lasciamo da parte la violazione di ogni principio della tutela del patrimonio artistico, di cui parla dettagliatamente Roberto Puzzu nel suo odierno articolo dal titolo emblematico “Ucraina delenda est” . Intanto le elucubrazioni degli improvvisati neo-geopolitologhi di casa nostra giustificano l’atto di guerra  di Putin e accusano il Presidente Zelenskj (reo di essere stato un attore) di non essersi sottomesso immediatamente  allo Zar. Questi  invece, da vero attore, interpreta il ruolo di Hitler nelle sue  adunate oceaniche “spontanee”.

I nostri connazionali, dal lessico e dai toni usati, parrebbero gli stessi soggetti che blaterano sugli scienziati che commentano i dati sul Covid, rei di sfornare suggerimenti che non servono a nulla per pura convenienza personale (leggasi gettoni di presenza e visibilità), mentre le radio e le televisioni speculerebbero  sui loro “ allarmismi” intrisi di falsità create ad arte. E’ comunque evidente che la categoria di “pseudo-pensiero” è la stessa.

Su questa testata abbiamo ripetuto fino alla noia, per convinzione personale e per fede nella scienza, che l’unica possibilità per uscire dal tunnel del Covid è la vaccinazione di massa. Già all’indomani della messa a punto del primo vaccino abbiamo sostenuto, a chiare note, l’obbligatorietà della somministrazione, con l’ovvia eccezione per coloro per i quali sussistono indiscutibili  controindicazioni.

Il perseverare nell’ostracismo alla campagna vaccinale sta facendo risalire la curva dei contagi in maniera quasi vertiginosa, come dimostrano i dati che ho riportato in apertura. Questi dati, in particolare l’abbassamento  dell’età dei colpiti, annullano anche il valore della commemorazione delle vittime e dei medici eroi. 

D’altro canto, non vedo all’orizzonte la possibilità di difenderci, magari con un metaforico vaccino, dall’ottusità dei sostenitori di Putin, ma spero che  presto  si rintracci un antidoto nel sangue, avvelenato dal dolore, dei padri, delle madri e  dei  fratelli delle migliaia di soldati russi, poco più che adolescenti che,  non torneranno dalla “esercitazione speciale” a causa di una morte, non certo da eroi, voluta dal loro Capo di governo.

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