QUIRINALE: I POLITICI CERCANO UNA SOLUZIONE INNOVATIVA
PER AUTOELIMINARSI DAI VERTICI DELLO STATO
L’allegra passerella ripetitiva per l’elezione del presidente della Repubblica sta svelando il peggio di noi stessi. Abbiamo distrutto la politica e primi a non capirlo sono gli stessi politici, che si azzerano reciprocamente, senza rispetto. Lo pretendono “non divisivo” e perciò il nuovo presidente dovranno essere loro stessi a sceglierlo. Il metro regolatorio maggioranza-opposizione è stato abolito da un pezzo. La volontà degli elettori conta zero e governa il mai eletto. Tanto che, dopo Palazzo Chigi, vorremmo metterne un altro (o magari lo stesso) anche al Quirinale. Così la politica sarà tutta abolita anche agli alti vertici. Intanto, facciamo un pensierino se smantellare pure le urne, tanto a che servono? I politici vogliono chi, meglio e più di loro, sappia capirci sia a Chigi che al Quirinale, cancellando se stessi. Solo che la furberia italica non sa ancora come trovare la quadra. Né i campionissimi dei talk show aiutano a uscire dalla confusione. E la passerella continua. Mentre fuori dal Palazzo i morti e i problemi della pandemia incalzano, e dalla Ucraina arrivano venti di guerra. Forse poteva riuscire al Berlusca fermare Putin, anche per ottenere uno sconto sul gas. Ma non ci sarà. I democratici e Renzi scelgono Casini: un figurino voltagabbana, che indossa abiti ultima moda per regalarci un bel look nel mondo. A uscire dal vicolo cieco, potrebbe aiutare la lettura del passato: Saragat, Pertini, Scalfaro, Napolitano e compagnia regnando non furono “divisivi”, perché eletti da quelli che seppero fare un passo indietro. Questa volta, il passo indietro lo ha fatto solo Berlusconi, ma per il Caimano anche la generosità diventa una provocazione. Possiamo farcela, ma la soluzione è una sola: altri ragionevoli passi indietro e anche molto in fretta. O, in alternativa, il disco rotto dei talk show non smetterà più con la nenia dell’italico bordello.
