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Speciale Quirinale (1) :AUMENTANO LE QUOTAZIONI DELL’ABRUZZESE PROBABILE NUOVO INQUILINO DEL QUIRINALE

AUMENTANO LE QUOTAZIONI DELL’ABRUZZESE
PROBABILE NUOVO INQUILINO DEL QUIRINALE
Mi auguro di non sbagliare, ma ho l’impressione che stanno crescendo le quotazioni dell’abruzzese probabile futuro inquilino del Palazzo del Quirinale. Anche perché, nel borsino dei quirinabili sbandierato ai quattro venti dai giornaloni nazionali, non se ne parla (ed è un bene!). Sono quasi convinto che, all’ultimo momento, il suo nome verrà fuori e ce la farà ad essere eletto presidente della Repubblica. A Gianni Letta ho già fatto gli auguri di vecchio amico suo conterraneo, che lo ha conosciuto molto bene fin dagli anni giovanili. Quando, dalla provincia abruzzese, entrammo nella redazione di Piazza Colonna del quotidiano “Il Tempo”. Dove a lungo lavorai al suo fianco, apprezzandone le eccezionali qualità di grande giornalista-manager, nominato a succedergli nella direzione del giornale dal mitico editore-direttore Renato Angiolillo. In occasione delle recenti feste natalizie, da gran priore della Confraternita delle Terre d’Abruzzo, ho inviato un messaggio augurale anche al “socio d’onore” Gianni Letta. Qualche giorno dopo, ho ricevuto la sua risposta augurale e, in calce al foglio, con piacere ho letto un’annotazione personale. Chiedendomi scusa, “confessava” di aver “rubato” dal mio messaggio una stupenda riflessione di Totò sulla felicità, “fatta di attimi di dimenticanza”. Gli ho risposto che era un onore essere “copiato” da lui, anche se il merito era tutto del grande Totò. Aggiungevo anche un riferimento personale: “Una riflessione, quella del grande attore, che negli anni ho potuto capire in tutta la sua profondità con la perdita di mio figlio Massimo appena 39nne. Nel tuo gradito messaggio natalizio ho colto anche un segnale telepatico, poiché ora ripeto spesso il tuo nome quando qualche amico mi chiede una previsione sull’argomento del giorno. E’ un mio auspicio cui credo fermamente. Comunque, auguri per te e per la nostra povera Italia. Un abbraccio con il calore della vecchia amicizia”. Subito dopo, ho avuto una sua telefonata che, con la premura e l’attenzione di sempre, mi chiedeva informazioni aggiuntive sulla vicenda per me dolorosa, di cui era all’oscuro. Ancora una volta, ho avuto così conferma che, anche nei momenti più decisivi e pressanti, Gianni trova sempre il tempo per mostrare il suo spessore umano e di vicinanza solidale. Come da presidente avrebbe modo di fare con tutti i connazionali, anche verso coloro che non lo conoscono e lo giudicano con diffidenza, confermando le sue non comuni qualità di riserva dello Stato e delle istituzioni. Auguri!

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