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LA BUSSOLA CHE NON C’E’ Lo sterco del demonio sommerge l’umano

 

 

Editoriale/40

LA BUSSOLA CHE NON C’E’

Lo sterco del demonio sommerge l’umano

di Pierluigi Palmieri
In questo numero della nostra Rivista troverete spunti significativi per riflettere sul fatto che attraversiamo un momento storico nel quale chi vuole effettuare una scelta in qualsiasi campo , rischia di vanificare ogni suo sforzo alla ricerca di rifermenti che abbiano un minimo di attendibilità e soprattutto che offrano garanzie di stabilità per il futuro. Mi riferisco in particolare agli argomenti trattati da M. Travaglini nella sua rubrica Economia&Finanza e da Marino Bartoletti nel POST della settimana. Il nostro esperto ha tempestivamente posto la lente d’ingrandimento sul mercato azionario legato al Meta Platform Inc. nel cui universo da poche ore, sono entrati Facebook e Instagram. Ne è nato un neologismo a cui prestissimo ci dovremo abituare: Metaverso (da Meta e universo appunto), un gigante dell’economia il cui apprezzamento azionario Travaglini suggerisce di prendere con le molle, perché se è indubbio che “sulla carta può moltiplicare le nostre possibilità di comunicazione e di scambio di informazioni ed agevolare alcune operazioni quotidiane”, e  se è altrettanto vero che “dopo anni e anni durante i quali le banche centrali hanno prestato denaro a tassi inferiori al corso dell’inflazione e non dobbiamo meravigliarci che la gente cerchi rifugio nel mondo immaginario del Metaverso”, non bisogna dimenticare gli scivoloni, anche recenti di Softbank banca giapponese che ha finanziato un gran numero di start-up immaginarie (- 16% del suo valore di borsa), della omologa Ark Invest di Cathie Wood ( -20% una sola seduta) e il Bitcoin, la moneta di questo nuovo Regno Immaginario, che ha perso nel corso dell’ultimo mese un quarto del suo valore.
Dal Canto suo il notissimo giornalista la cui presenza sui social si rivela sempre più interessante per chi non ha il like facile e apprezza la buona scrittura, ha “pittato” Novak Diokovic, che ha provato ad aggirare la normativa anti Covid per partecipare agli open di Australia, attribuendogli l’appellativo di “Marchese del Green”. A selezionare il post di Bartoletti, non ci ha spinto solamente l’ironico titolo nobiliare, né il riferimento all’arroganza del famoso personaggio interpretato magistralmente da Alberto Sordi, ma la nitida analisi delle conseguenze che il comportamento del serbo provocherà in termini di etica sportiva, alla quale nessun “numero uno” al mondo può sottrarsi. “Arrivai a tifare per lui” scrive Bartoletti” nel drammatico incontro con Federer a Wimbledon di due anni fa, indispettito dal fatto che tutto il pubblico inglese lo fischiasse in maniera così antisportiva e inaccettabilmente volgare. Ma allora era semplicemente e meritatamente il Marchese del Green…”, e “ Mi chiedo veramente” conclude rammaricato, “anche se a questo punto sono solo affari suoi – come farà a riemergere da questa figuraccia planetaria!”.
Ci troviamo evidentemente di fronte a due situazioni in apparenza distanti, ma ad esse sottende un denominatore comune che vede un unico attore in scena: l’utile economico, che nel caso di Metaverso coinvolge milioni di investitori già lanciati verso la speculazione che l’utile lo garantirà di certo solo a chi lo ha ideato, mentre nel caso di Diokovic sono i milioni offerti dal circuito degli Open e dai suoi Sponsor personali a mettere fuori gioco l’aspetto umano, snobbando il vaccino che, al contrario, lo avrebbe dovuto annoverare tra i tanti suoi colleghi campioni che lo propagandano quotidianamente negli spot televisivi e non (tra questi basta ricordare il più forte portiere di calcio Gigio Donnarumma e l’uomo più veloce del mondo Marcel Jacobs e la bicampionessa olimpica Bebe Vio che hanno prestato la loro immagine per il Calendario della Polizia a vantaggio del progetto Unicef “Covax per un accesso equo e globale ai vaccini”). Commentando la cosa con l’amico Regni abbiamo pensato che a molti il successo dà alla testa ma al serbo, trionfatore di tante battaglie su tutti i Campi del mondo proprio non sarebbe dovuto accadere.  All’Imperatore del Tennis  è mancato, a detta di Raniero il richiamo che caratterizzava il rientro dei generali romani  dalle guerre vittoriose: mentre attraversavano l’Arco di Trionfo tra due ali di folla acclamante, da un addetto incaricato di sorreggergli la corona che era alle loro spalle si sentivano sussurrare “ricordati che sei un uomo non sei un dio”. Con Regni da anni siamo impegnati a sostenere e a diffondere i valori educativi dello sport, abbiamo realizzato Corsi di perfezionamento post lauream (leggi Educazione e management dello Sport alla Lumsa di Roma), forum, convegni, open dei e abbiamo scritto tanto sul tema. Immaginate la delusione!! Se poi ripensiamo solo per un attimo all’intervista rilasciata, proprio in questi giorni, alla Stampa da Guido Bertolaso, già capo della Protezione Civile che ha dichiarato che le misure da prendere nelle scuole per evitare il contagio devono comprendere la sospensione delle attività di Educazione Fisica in quanto “attività didattica non fondamentale”, il disorientamento diventa totale.
In conclusione come ci fa capire Travaglini per orientarci in modo sicuro nell’universo di Meta, ci vorrebbe una bussola supertecnologica, che nella grande confusione creata dalla iper-globalizzazione non sarebbe in grado comunque di far

distinguere l’emisfero Boreale da quello…australe. Ma Diokovic che lì è segregato in albergo e il campo da tennis lo vedrà in TV, e Bertolaso che pure una laurea in medicina credo l’abbia conseguita meritatamente, la bussola devono proprio averla persa. Virtuale per virtuale, viene voglia di andare a vivere nell’isola che non c’è, si proprio quella di Peter Pan e di Bennato. Per trovare la trada non c’è bisogno della bussola, sappiamo tutti qual è il cammino:… seconda stella a destra e poi sempre dritto….
Strana isola, invece questo nostro pianeta dove l’uomo ha perso ogni orientamento all’umano e ha scelto di puntare alla raccolta dello “sterco del demonio”, come nel titolo del libro di qualche anno fa Massimo Fini definiva il “Denaro”.

«Seconda stella a destra: / questo è il cammino / e poi dritto / fino al mattino. / Non ti puoi sbagliare perché / quella è l’isola che non c’è»
( L’isola che non c’è  canzone di Edoardo Bennato)

https://centralmente.com/2022/01/09/travaglini-economia-5/

IL MARCHESE DEL GREEN – Centralmente

 

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