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IL RAMOSCELLO DELLA SPERANZA DI SANT’AGOSTINO NEL TRISTE ANNIVERSARIO CHE BUSSA ALLA PORTA

POST/39

I lettori sanno che i post  pubblicati settimanalmente  sulla RIVISTA della Domenica , senza alcun commento, vengono scelti tra quelli più degni di rilievo, perché  esulano dalla prevalente banalità replicante che domina sui social. Guardiamo veramente tanti post, ma dobbiamo confessare che, proprio perché impegnati in questa ricerca, siamo spesso in imbarazzo in quanto quelli che risultano interessanti  sono veramente rari.  Ecco il motivo per cui non possiamo fare a meno di esternare la sensazione di pienezza di sentimenti, di dignità e di contagioso amore paterno che ci ha suscitato il  “Ramoscello della speranza”. E come poteva essere diversamente!

 L’Autore del Post della settimana è Marcello Martelli, Uomo, Padre e …Penna di rara qualità. Al Carissimo Marcello il nostro abbraccio affettuoso e un grazie per averci consentito di condividere l’altezza dei suoi sentimenti

IL RAMOSCELLO DELLA SPERANZA DI SANT’AGOSTINO

NEL TRISTE ANNIVERSARIO CHE BUSSA ALLA PORTA 

“I giorni in cui dimentico sono finiti. Stanno per cominciare i giorni in cui ricordo…” Una postilla tratta da un celebre film di Quentin Tarantino per l’anniversario della perdita di Massimo, mio figlio. Evento abbattutosi come una folgore. «Non c’è altra via / che entrare nel più buio del buio. / L’inconscio però sa: / Sei sostenuto. / Sei sorretto. / Eppure, sei solo». 

E’ il primo gradino della tua solitudine che ti accompagna per sempre, ma non devi fermarti. Il dolore che scava dentro cambia tutto e diventa il tuo compagno di viaggio. Devi accettare ed è quanto resta di chi ci ha lasciato per ricominciare riannodando il filo spezzato, per seppellire il dolore nel terreno della speranza. Appeso comunque all’unico gancio possibile del tuo cammino. Il messaggio di Sant’Agostino ricorda che “la speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle.” La via consolatrice non è nella fuga, si trova nella riconciliazione con il personale destino di gioie e dolori, per aprire il varco che aiuta ad uscire dal buio della prigione, andando verso un sereno orizzonte del tempo che resta con i cari ricordi che sempre lo accompagnano.

 (Nella foto: Massimo mentre intervista Ursula Andress).

POST di Marcello Martelli – Facebook- 30 dicembre 2021

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