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UNA NUOVA ALLEANZA VINCENTE CON LA CITTA’ STORICA PIU’ GRANDE D’ABRUZZO: ROMA

 

UNA NUOVA ALLEANZA VINCENTE CON LA CITTA’ STORICA PIU’ GRANDE D’ABRUZZO: ROMA

Con turismo, enogastronomia e cultura torniamo ai “commerci” dell’antica via Salaria

Roma riparte con un nuovo sindaco e una giunta rinnovata. Ecco il momento giusto per lanciare il piano che possa toglierci dall’isolamento, rialzando il territorio con una direzione di marcia che si ricollega a un antico tracciato. Per dare una prospettiva al nostro presente, torniamo a rileggere la storia, che conferma proficui rapporti con la Capitale all’insegna dell’economia e della cultura, ora da riallacciare e continuare, anche per dare un avvenire ai borghi delle aree abbandonate del Gran Sasso. Con una rinnovata “santa alleanza” (che sicuramente piacerà a Papa Bergoglio e al nostro dinamico Vescovo Leuzzi). Per di più, approfittiamo per coinvolgere nel “piano di rinascita” anche l’attenta giovane signora ora al vertice della neo-Camera di Commercio del Gran Sasso (messa in piedi a scapito d’una Provincia, ahinoi!, sempre più povera e tagliata fuori). Ricordiamo che nella Capitale d’Italia vive e opera la più grande città d’Abruzzo. Con al centro l’Associazione Abruzzese, una delle più antiche e prestigiose, fondata nel 1886 da Silvio Spaventa, patriota e senatore di Bomba con il compito di “promuovere, favorire e sviluppare, oltre alla solidarietà, le relazioni sociali, economiche e morali tra i circa seicentomila abruzzesi di tre generazioni che vivono a Roma”. Cui si aggiungono i pendolari che quotidianamente si spostano tra la regione e la Capitale. Sì, ci sono tutti i presupposti per realizzare programmi di comune interesse nel turismo, nella cultura, nell’enogastronomia e nell’economia in generale. L’Abruzzo e Roma sono vicini e posso tornare ai tempi della via Salaria, quando Interamnia era all’attenzione di Roma specie per i rifornimenti di sale, carni, frumento, olio e vini, legno, pelli e lane. Anche per questo Interamnia ebbe da Roma un trattamento particolare e nell’epoca imperiale raggiunse il massimo splendore. Caso molto raro fu ad un tempo municipio e colonia (altro che collegio elettorale soppresso dai vandali nostri contemporanei!). I resti di antichi edifici offrono oggi un itinerario di eccezionale interesse alle comitive di turisti che dalla Capitale verranno nell’Abruzzo teramano, dove le attrattive sono molte altre. Il solco è già tracciato. Aspettiamo che la politica e il governatore venuto da Roma si sveglino, per sottoscrivere con il nuovo sindaco della Capitale un patto risolutivo e vincente.

 

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