VERDUZZO BRESSAN

 

I vini di Bressan sono espressioni tipiche del territorio da cui nascono, frutto di tecniche antiche e tradizionali, di lunghissimi tempi di vinificazione e affinamento. Sono vini dal carattere unico e inimitabile, che rispecchiano la personalità forte del loro creatore: vini intensi e caratteristici, qualità altissima, senza compromessi. D’altra parte la storia della cantina della famiglia Bressan coincide con quella del Friuli degli ultimi tre secoli. Discendente da un’antica famiglia di vignaioli e coltivatori, il capostipite Giacomo Bressan si dedicò all’attività enologica nella prima metà del XVIII secolo: oggi, dopo 8 generazione, l’attività è portata avanti con orgoglio e determinazione da Fulvio Bressan, che ha ereditato dagli antenati, accanto a un carattere impetuoso e sanguigno, un’antichissima sapienza contadina. Cosi i nuovi vigneti entrano non entrano in produzione prima di sei anni, così come il vino riposa non meno di tre o quattro anni (o anche di più per alcuni vitigni) prima d’essere imbottigliato. Rigorosamente a mano. La terra è mossa da un piccolo aratro che, muovendo le zolle in profondità, consente di evitare quell’inerbimento perenne oggi molto di moda; le viti non vedono mai un filo d’acqua da parte degli impianti di irrigazione, né alcun diserbante chimico. Scelte che si traducono in poche e semplici idee che rendono unica la produzione di questa cantina tre cui spicca il Verduzzo 2016 oggi in degustazione. Segnalo, a beneficio degli appassionati e di coloro che amano le statistiche, che la produzione 2016 proviene da una resa di 25 quintali per ettaro rispetto a quanto stabilisce il disciplinare della DOC Collio (100q.li/ha) .

Annata : 2016

Provenienza : Appezzamento di un ettaro e mezzo in Loc. Corona di Mariano del Friuli – Gorizia .

Gradazione alcolica: 13,5% vol.

Varietà delle uve: Verduzzo Friulano 100%

Tipologia:  dal colore giallo con trasparenze verdognole. Profumo ampio e fresco, che ricorda molto la mela, la pera, la pesca – noce, l’albicocca, l’acacia. E” leggermente tannico con sapore asciutto, di corpo amabile, equilibrato e piacevole dal retrogusto di mandorla, con sentori di fiori selvatici. Vino autoctono friulano da grandi intenditori.

Vinificazione: pigiatura e diraspatura delle uve esclusivamente di monovitigno; stazionamento e rimontaggi in criomacerazione nelle prime 48 ore, segue svinatura e successiva pressatura soffice; decantazione a freddo del mosto ed eliminazione totale di tutta la parte decantata. Travasato solo il fiore del mosto, si passa alla fermentazione a temperatura controllata (19 – 21°C) mediante refrigerazione, per circa 20 / 25 giorni; nuovamente travasato con i suoi stessi lieviti, si prosegue l’attività fermentativa per minimo 8 mesi. Segue conservazione in recipienti di acciaio inox per ulteriore affinamento ed amalgama per almeno 2 – 3 mesi. Messo in bottiglia a fine estate, posto in cestoni da 500 bottiglie ed alloggiato in magazzino a temperatura controllata per il successivo affinamento al fine di ottenere un bianco da lungo invecchiamento.

 Temperatura di servizio: 8-10 °C

Conservazione : fino al 2026/2028

Abbinamenti gastronomici: Se consumato giovane si sposa bene con pesci affumicati; con il passare del tempo si adatta molto bene a salse di di terra fino a trovare il suo apogeo con un fegato d’oca fresco spadellato con lo stesso vino o, per chi vuole osare, con formaggi erborinati come il gorgonzola di capra o un bleu d’Auvergne stagionato.

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