HomeLa RivistaNATALE SALATO CON MATERIE PRIME E ENERGIA

NATALE SALATO CON MATERIE PRIME E ENERGIA

Natale salato con materie prime e energia
Codacons: Prezzi:rischio rincari per 1,4 miliardi 

 Il Natale 2021 rischia di essere il più “salato” degli ultimi anni sul fronte di prezzi e tariffe, e potrebbe costare agli italiani, a parità di consumi rispetto al periodo pre-pandemia (2019), quasi 1,4 miliardi di euro in più. A lanciare l’allarme il Codacons, che ha realizzato uno studio per verificare come le tensioni nel settore dell’energia, dei carburanti e delle materie prime potrebbero ripercuotersi sulle spese delle famiglie legate alle prossime festività. Per quanto riguarda il settore alimentare nelle ultime settimane produttori e distributori hanno lanciato allarmi circa i rincari dei prezzi delle materie prime (farine, oli, burro, ecc.) che potrebbero determinare incrementi dei listini al dettaglio per una moltitudine di prodotti trasformati (solo i produttori di panettoni nei giorni scorsi hanno parlato di un rincaro dei loro prodotti del +20%). A tali allarmi si aggiunge l’emergenza energia, con le tariffe di luce e gas che a partire da ottobre hanno subito un incremento rispettivamente del +29,8% e del +14,4% determinando maggiori costi a carico di industrie e imprese. Per finire, il caro-benzina, con la verde che costa oggi il 24,7% in più rispetto allo scorso anno, e il gasolio il 26,4% in più: aumenti dei carburanti che non solo incidono sugli spostamenti degli italiani e sull’intero comparto dei trasporti, ma determinano ritocchi al rialzo dei listini al dettaglio dei prodotti trasportati (in Italia l’85% della merce viaggia su gomma). Tenendo conto di tale situazione e ipotizzando una stima prudenziale dei rincari,secondo i consumatori, solo per il tradizionale cenone e pranzo di Natale le famiglie si ritroverebbero a spendere circa 99 milioni di euro in più rispetto al 2019 con una spesa di 900 milioni per pesci carni e salumi (+2,5%), 430 per vino e bevande (+1,5%), 480 per ortaggi, frutta fresca e secca (+2,7%); 300 per pandori, panettoni e dolci lievitati (+10); 330 per pasta e pane (+10%) 

 Con il rincaro dei costi energetici che si trasferisce sui costi di produzione nella filiera agroalimentare come quello per gli imballaggi, a Natale si pagherà più la bottiglia che il pomodoro in essa contenuto. A lanciare l’allarme è la Coldiretti in riferimento allo studio Codacons secondo il quale le prossime feste rischiano di essere le più “salate” degli ultimi anni sul fronte di prezzi e tariffe, e potrebbe costare agli italiani, a parità di consumi rispetto al periodo pre-pandemia (2019), quasi 1,4 miliardi di euro in più. “Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette – sottolinea Coldiretti – sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere”. Il risultato, secondo l’associazione, “è che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%) è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità”. Ma ad impennarsi sono anche i costi di produzione in agricoltura per effetto dei rincari delle materie prime che fanno quasi raddoppiare la spesa per le semine, secondo l’analisi della Coldiretti, con un effetto valanga sulla tenuta dei bilanci delle aziende e per le forniture alimentari in settori deficitari, dal grano alla carne fino al latte. “In gioco c’è il futuro dell’agricoltura italiana”, spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che l’impennata dei costi si verifica “in una situazione in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per conquistare l’autosufficienza produttiva nei settori strategici per garantire l’alimentazione delle popolazione”. 

Comunicato  Codacons -avv. Carlo Rienzi (ANSA).

Carburanti: Codacons, famiglia spende +430 euro all’anno
ROMA
(ANSA) – ROMA, 26 OTT – I rincari dei carburanti comportano una maggiore spesa a famiglia di 430 euro annui. A scriverlo in una nota il Codacons, secondo cui da inizio anno la benzina ha subito un rincaro alla pompa del +21,1%, il gasolio del 21,8%, con una maggiore spesa per un pieno pari a +15,2 euro per un’auto a benzina, +14,4 euro per una vettura diesel. Rispetto allo stesso periodo del 2020, la verde costa oggi il 25,8% in più, mentre il gasolio schizza a +27,7% su base annua, con un maggiore costo per i rifornimenti pari a +17,9 euro per la benzina, +17,5 euro per il diesel. “L’escalation senza sosta dei carburanti aggrava di giorno in giorno la stangata per i consumatori, e produce ad oggi una maggiore spesa su base annua pari a +430 euro a famiglia in caso di auto a benzina, +419 euro per un’auto diesel, solo per i maggiori costi di rifornimento – spiega il presidente Carlo Rienzi – Una vera e propria emergenza contro la quale il Governo resta immobile, mentre sarebbe urgente intervenire tagliando Iva e accise sui carburanti per salvare le tasche dei consumatori, sempre più impoveriti dagli effetti devastanti del caro-benzina” – conclude Rienzi. (ANSA).

Nessun Commento

Inserisci un commento