HomeLa RivistaAttualità e AmarcordQUANDO LA “BUONA INFORMAZIONE” E’ CARENTE TUTTO DIVENTA POSSIBILE NEL TERRITORIO

QUANDO LA “BUONA INFORMAZIONE” E’ CARENTE TUTTO DIVENTA POSSIBILE NEL TERRITORIO

di Marcello Martelli

Al Salone del Libro di Torino tre voci autorevoli del giornalismo nazionale hanno ribadito che “la buona informazione” è un diritto e che i giornali devono offrire “un’agenda selezionata di informazioni, notizie verificate e in tempo utile”. Carta o digitale, occorre fare giornalismo di qualità su ogni piattaforma. Non solo. Occorre rilanciare e potenziare anche la stampa locale con nuovi mezzi e altre voci indipendenti “per dare forma al futuro”. Altrimenti, i giornali di carta scompariranno, soprattutto se non sapranno riconquistare i giovani con l’informazione di qualità. Oltre a giornalisti bravi e coraggiosi, abbiamo necessità di “editori puri”, che considerano il giornale un veicolo di notizie, e non uno strumento di pressione e contrattazione. Altrimenti, inutile lamentarsi se le copie restano in edicola, perché troppo spesso il giornale offre un’informazione manipolata, tendenziosa oppure carente, lasciando campo libero alla concorrenza della tv, che spaccia notizie superficiali e pubblicità commerciale, senza gli approfondimenti di un affidabile giornalismo di qualità. Ora, per fortuna, il quotidiano cartaceo dispone di tutti gli strumenti necessari per sostenere la concorrenza degli altri media. I vantaggi del “giornale a domicilio” non sono ancora del tutto utilizzati. Ma per raggiungere i nove italiani su dieci che oggi la respingono, la stampa quotidiana e periodica deve tornare alla sua naturale funzione di venditrice di notizie, trasformandosi in uno strumento popolare affidabile per i suoi contenuti di analisi e riflessione, il suo potere di contestazione, la sua natura di documento durevole. Questa l’unica strada per restituire al giornale ciò che ha perso con il diffondersi della radio e, soprattutto, della tv.

(AMARCORD)

INCONTRO A SORPRESA CON CHARLOT NELL’INTIMITA’ DELLA SUA CASA N SVIZZERA.

A Milano una cara amica mi invia le sue foto che mi ritraggono con un mito del cinema mondiale, scattate durante la visita in Svizzera del Museo Chaplin’s World. Un Museo molto scenografico, al punto che il grande attore accoglie “di persona” il visitatore insieme alla moglie Oona O’Neil ed è persino disponibile per un ritocchino al look dell’ospite nella villa dove ha vissuto. Rimasta come allora completa anche di tutti i mobili. E’ possibile sedersi sulle sedie e nelle poltrone del salotto, girando nelle varie stanze, alla presenza di una perfetta riproduzione in cera della moglie e dell’attore sorridente, burlone e, come sempre, vivibile e piacevole. Per trasmettere la serenità ed il calore che in quelle mura il grande Chaplin ha vissuto fino alla morte,avvenuta serenamente fra gli affetti più cari.

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