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ALICE NEEL “PRIMA LE PERSONE” – MUSEO GUGGEMHAIM, BILBAO

Ancora una volta, dai confini dell’impero, nello specifico dalle periferie neworkesi,  scaturisce sulle scene internazionali il lavoro dell’artista  Alice Neel. 

Il museo Guggemhaim di Bilbao le dedica una grande retrospettiva

”Ho cercato di rivendicare la dignità e l’importanza eterna dell’essere umano”

Alice Neel (1900-1984) è una delle artiste più radicali del XX secolo. Grande difensore della giustizia sociale, dell’umanesimo e della dignità delle persone, si considerava una “raccoglitrice di anime”. Le sue opere riflettono lo spirito di un’epoca, l’intrastoria di New York, si concentrano su coloro che hanno vissuto l’ingiustizia a causa del sessismo, del razzismo e del capitalismo, nonché su coloro che l’hanno combattuta. Mettendo in mostra la sua natura democratica e inclusiva, Neel dipinse persone provenienti da ambienti e condizioni sociali molto diversi. 

Il museo, comportamentalmente fedele alla voga politically correct ormai dilagante nella società e nella cultura americane, tende a rimarcare gli aspetti sociologici, certo fondamentali, del fenomeno Neel. Il suo impegno contro ogni discriminazione razziale, la sua partecipazione ai fermenti per l’emancipazione della donna e a quelli per la liberazione sessuale, la sua insofferenza per la condizione sociale degli svantaggiati, leggendo anche i ritratti, tema ampiamente dominante nell’opera dell’artista, come anelli di un corpus interamente votato alla socialità.

 New York è stata la principale musa dell’artista, la scena di un dramma umano a cui Neel ha partecipato e che ha iniziato a ritrarre, nelle sue opere, nei primi anni 1930. Gli eventi turbolenti del XX secolo, tra cui la Grande Depressione, le guerre successive , l’ascesa del comunismo e dei movimenti femministi e per i diritti civili, appaiono nel suo lavoro nei modi più diversi. 

Neel si avvicina ai diversi generi artistici con lo stesso sguardo incisivo ed empatico, siano essi ritratti, paesaggi urbani o nature morte. Cattura l’anima degli esseri animati e inanimati, ma soprattutto cattura la nostra quando affrontiamo il loro lavoro e la loro vita di lotta costante, mettendo in discussione tutto ciò che è stato stabilito senza mezzi termini, crudamente, acutamente e naturalmente. 

Questa pittura ha la capacità di restituire all’occhio dello spettatore l’identità del soggetto,le sue inquietudini interiori, il suo smarrimento, le sue paure: I soggetti sono quelli incontrati nella quotidianità nella Spanish Harlem di New York, indagati con una capacità di penetrazione psicologica difficilmente individuabile nella pittura recente.Non mi ritengo propriamente un’espressionista”, diceva del resto Neel in una conversazione nel 1971, “perché non credo alla soggettività. Credo che quando dipingi, faccio un esempio, una persona di colore, devi riuscire a mostrare le differenze nella sua posizione, proprio come la posizione sociale di ognuno lo fa sembrare diverso.

Il Guggemhaim ci fa scoprire un’artista che non aveva, con il suo lavoro, la pretesa di fare cultura ma cercava quella degli altri facendola diventare pittura.

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