HomeLa RivistaAttualità e AmarcordQUEL RAGU’ CHE PIACEVA TANTO AL GRANDE EDUARDO MA SPESSO DIMENTICATO DAI CUOCHI PLURISTELLATI

QUEL RAGU’ CHE PIACEVA TANTO AL GRANDE EDUARDO MA SPESSO DIMENTICATO DAI CUOCHI PLURISTELLATI

Una settimana tra grandi chef per la tutela della salute.

Settembre 2021 a Teramo, nell’ambito della Settimana intitolata   “LE NOSTRE AZIONI SONO IL NOSTRO FUTURO ”, è stato inserito il Convegno  Cibo, benessere, etica e condivisione nella ricerca dell’alta cucina italiana”,   Relatori gli chef Heinz Beck, Massimo Bottura e Niko Romito. Conduzione del gastronomo Antonio Paolini. Intervento Prof. Mauro Serafini, Ordinario di Nutrizione Umana UNITetamo. 

Non ero presente, altrimenti ai tre illustri cuochi pluristellati ospiti della città avrei rivolto una domandina sul ragù come simbolo delle eccellenti tradizioni gastronomiche italiane. Sono diversi i condimenti spesso in disuso e che distinguono i vari territori, a cominciare da quello dedicato a Cavour. Senza dimenticare il tipico ragù abruzzese, che spesso si accompagna con la pasta fatta in casa e un profumo intenso che avvolge tutta la casa. Il ragù può considerarsi, in Abruzzo e non solo, il simbolo della tavola nei giorni di festa. Quando varcando la porta di casa, tocca al seduttivo profumo del ragù fare la prima accoglienza, conquistando naso e gola. Ormai diffuso in ogni parte d’Italia, si pone come solido baluardo della tradizione gastronomica italiana, spesso messa sotto assedio da chef troppo innovativi e, fra i fornelli, anche rivoluzionari. Persino il napoletano Eduardo De Filippo era innamorato della cucina abruzzese e del suo ragù. Merito della cuoca di famiglia, Isabella Quarantotti De Filippo, sua moglie, nata a Chieti e per oltre trent’anni vissuta a fianco del grande uomo di teatro. In realtà il vero cuoco, in casa e anche sulla scena, era proprio Eduardo, come confermò il premio Nobel Dario Fo: “Per Eduardo il cibo ha sempre avuto un grande valore: un modo per apprezzare la vita e per celebrarla”. Ammiratrice del marito in teatro, la moglie Isabella ne apprezzava le qualità anche tra i fornelli e, da conterranea dei famosi cuochi di Villa S. Maria, aveva trovato il modo di suggerire all’attore qualche ricetta della cucina povera abruzzese, spesso simile alla napoletana. Eduardo e Isabella, uniti in una lunga e bellissima storia d’amore, si intendevano alla perfezione pure in cucina, grazie anche ai profumi e ai sapori del ragù abruzzese.

Nessun Commento

Inserisci un commento