HomeAttualitàASPETTANDO SEICENTO NUOVI MONOPATTINI MA CHE SUCCEDERA’ SE ARRIVERANNO DAVVERO?

ASPETTANDO SEICENTO NUOVI MONOPATTINI MA CHE SUCCEDERA’ SE ARRIVERANNO DAVVERO?

di Marcello Martelli

“Ora ne abbiamo 60 e diventeranno 660. Ma gli altri 600 monopattini quando e come arriveranno?”. A nome di tantissimi cittadini giriamo la domanda agli uffici competenti del Palazzo di città. Indubbio il forte interesse per questi simpatici mezzi di micromobilità, ora lasciati lungo le vie della città anche dove meno te lo aspetti. Ma bisogna moltiplicarli per 10 in vista della nuova infornata e sarà un prevedibile formicaio a due ruote. Auspicabile che l’Amministrazione si affretti a varare un efficace piano di comunicazione ad uso e consumo dei cittadini. Ciò che continueremo a fare anche nel nostro piccolo, per collaborare con le Istituzioni che hanno responsabilità ad ogni livello. Soprattutto per le garanzie di sicurezza adesso carenti e da integrare anche con la normativa delle quattro proposte di legge ancora “in itinere” in Parlamento. Per i divertenti monopattini, infatti, non è concepibile mantenere all’infinito il noioso ping-pong delle polemiche fra favorevoli e contrari. Possiamo essere tutti consenzienti, a patto però che ci siano regole chiare e precise per coloro che intendono muoversi da un punto all’altro, con tranquillità e sicurezza, riducendo volume e veleni dell’inquinamento urbano. Senza dimenticare i pedoni e, soprattutto, ciò che di recente abbiamo visto a Sesto S. Giovanni, dove un ragazzo 13 enne ha detto a un amico “voglio solo provarlo” ed è partito con il monopattine a velocità eccessiva. Pochi attimi ed è accaduta la tragedia. Cose che non dovranno succedere più, ma è necessario anche prevenirle. Chi è informato dei fatti dice che certi veicoli a due ruote non dovrebbero superare i 30kMH, ma molti sono truccati e riescono a raggiungere la pericolosa quota 70. La Regione Toscana ha già imposto anche l’obbligo del casco, ma non basta. Ora c’è il Codice della Strada, ma non è sufficiente e serve una normativa “ad hoc”. Sempre che si voglia tener conto del pericolo di cadute, collisioni e incidenti anche mortali. Altrimenti, sarà il far west, che si trasformerà in un permanente rischio per i cittadini e, con il disordine, aggiungerà nuove problematiche al caos delle città. Dove i monopattini in circolazione sono già 150.000 e, oltre alle strade, invadono marciapiedi e aree pedonali. Mentre, dall’inizio dell’anno, sono già cinque le vittime e, dal 2020, 125 gl’incidenti gravi con una media di uno ogni tre giorni. Fra le cause le statistiche indicano l’uso del cellulare, l’inesperienza di chi guida e le buche delle strade. I Comuni non possono fare granché, anzi sono disarmati senza un intervento legislativo calibrato e risolutivo. Prima di arrivare a quota 660 prendano cortese nota certi assessori faciloni e un po’ irresponsabili.

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