HomeAmbienteSUPERMARIO LEADER DEGL’ITALIANI MA NE SERVE UN ALTRO PER CASA NOSTRA

SUPERMARIO LEADER DEGL’ITALIANI MA NE SERVE UN ALTRO PER CASA NOSTRA

di Marcello Martelli

Meno male che per gli italiani c’è SuperMario, che sarà leader finché campa. Ora tocca a noi cercarne un altro (almeno uno) che sappia spendere “presto e bene” i soldi europei distribuiti a tutti. Oltre alla grossa fetta per l’Alta Velocità Pescara-Roma, a noi è arrivata una più piccola di 10 milioni, da investire sull’ex “ramo secco” della ferrovia, ora interregionale con 22 treni che quotidianamente arrivano e partono. Dobbiamo affrettarci a fare una scelta con idee chiare, per riprendere il cammino dello sviluppo. Nel nostro piccolo, siamo al bivio: puntiamo tutto su “Natura Indomita” o allarghiamo l’orizzonte, con un progetto aggiuntivo che guardi anche al futuro? Se siamo convinti che il turismo è una grande risorsa per ripartire, dobbiamo imparare a distinguere bene. C’è un turismo di primo tipo fatto di “panino e porchetta” e va benissimo per noi turisti indigeni, che non manchiamo mai nelle sagre fiorenti dei nostri borghi. E’ invece tutto da fare per collegare il Capoluogo e dintorni, intercettando il fiume di visitatori delle “città d’arte” che offrono monumenti e cultura, oltre che enogastronomia ed altre eccellenze. Qui occorre ripartire dalla cosiddetta “mobilità integrata”: benissimo i monopattini elettrici, se aggiungiamo infrastrutture e collegamenti che mancano, per rendere reale e competitiva la “offerta turistica” locale. In pochi abbiamo sempre pensato alla strada ferrata fra le priorità più importanti ed ora sono in arrivo i 10 milioni dell’Europa a conferma che non è sbagliato ripartire dall’ex “ramo secco” per andare oltre. Ciò che era un disegno già tracciato dieci anni fa da tecnici, esperti e urbanisti, ora indica la strada per poter cominciare a “spendere presto e bene”. Il progetto va tirato fuori dal cassetto, studiato e aggiornato al più presto. Né possiamo essere noi a deciderlo, ma chi ha a cuore la partita decisiva per il territorio, con il “senso di responsabilità” raccomandato dal premier Draghi. Un lavoro serio con scelte mirate e qualificanti di chi sa come agganciare una locomotiva ferma a un convoglio in cammino. Non c’è tempo da perdere e diamo all’Università il compito di avviare la svolta delle scelte e delle decisioni con una forte mobilitazione allargata e vincente. Mettiamo al centro di questa impresa così determinante il Rettore Magnifico Dino Mastrocola, sempre disponibile e conoscitore d’una dolorante realtà che, dopo il fallimento della politica, aspetta la risposta della rinascenza

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