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CERASUOLO PODERE CASTORANI?

                               

Questo Noo…

Vista la stagione calda sono tornato sul cerasuolo. Non l’avessi mai fatto. Una delusione su tutta la linea  Soprattutto viste le premesse : cantina storica abruzzese, recensioni, prezzo, che per un cerasuolo é stratosferico. Insomma da un possibile piacere sono incappato in un vero e proprio cauchemar, come direbbero i francesi. La delusione della prima bottiglia è stata confermata all’apertura dalla seconda. I dubbi circa un qualche difetto nel tappo sono caduti all’apertura della terza bottiglia che ha confermato quanto segue :

colore assolutamente improponibile per un cerasuolo, con sfumature ambrate tipiche di un vino “andato”; profumo complessivamente insignificante e molto alcolico con note di amarene sotto spirito; all’assaggio è aggressivo e poco suadente, lungo ma non gradevole. E dire che le prime notizie sulle origini dell’azienda agricola risalgono al 1793, anno in cui la tenuta fu portata in dote dalla nobile Adelina Ruggeri De’ Capobianchi all’illustre marito Raffaele Castorani, celebre chirurgo, per anni docente alla Sorbonna di Parigi, che diede al Podere il nome attuale.
Negli anni ’60 però, a seguito di varie vicissitudini, iniziò il declino della proprietà: la villa finì in abbandono e, con essa, sembravano ormai perdute anche le tradizioni vitivinicole di un tempo.
Qualche anno fa invece, grazie alla passione per la viticoltura di Enzo Trulli, padre del più famoso Jarno, portabandiera dell’automobilismo mondiale oggi divenuto anche lui uomo del vino, Bruno Cavuto, Angelo Molisani, e Lucio Cavuto, le trame dell’antica storia si sono riannodate.
L’età media dei vigneti supera i trent’anni e tutta la superficie aziendale viene coltivata con metodi di agricoltura biologica, senza uso di pesticidi e fertilizzanti chimici.

Provenienza: Alanno –Abruzzo 

Annata : 2019

Gradazione alcolica: 14 vol.%

Varietà delle uve: Montepulciano d’Abruzzo 100%

Tipologia: Le vigne sono ubicate nel comune di Alanno e nella sotto zona di Casauria  L’esposizione è buona . I terreni sono  argillosi a forte componente rocciosa in profondità. 

Vinificazione: crio-macerazione  e fermentazione spontanea a bassa temperatura a 15 ° C ; l’affinamento viene fatto in vasca di cemento sulle fecce fini. 

Caratteristiche organolettiche: Il colore è di un rosa scarico non                 particolarmente accattivante tendente a quel colore  che il vino prende quando trapassa.  Al naso dominano intensi sentori confusi di frutta rossa come le amarene sotto spirito. Al palato si presenta  poco gradevole con richiami al vin cotto.

Temperatura di servizio: 11 -13 °C

Longevità : non riesco a dare un futuro a questo vino essendo poco bevibile sin da ora.

Abbinamenti: Difficilmente abbinabile. Provare con pasta al ragù, pollo con i peperoni e, forse, con un cacciucco alla livornese

(M. Travaglini)

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