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MUSEO EL PRADO MADRID, PICASSO, BUSTO DI DONNA

MADRID. Il Museo Nacional del Prado espone il busto di donna di Picasso. L’inaugurazione dell’esposizione che si terrà il 20 di luglio del 2021 è sicuramente un’occasione ghiotta e da non perdere per il turista che occasionalmente si trovasse in visita nella bellissima città.

Realizzato nel 1943, è un esempio di alta qualità di una delle risposte di Picasso alla violenza della seconda guerra mondiale. Busto di donna, realizzato il 7 ottobre 1943, quest’opera, dipinta in un solo giorno, è un esempio della grande avversione di Picasso alla violenza della seconda guerra mondiale. In molte delle immagini femminili dipinte in questo periodo, l’artista deforma radicalmente i lineamenti delle figure, trasformandole quasi in maschere. Difatti era solito introdurre nei volti tratti animali, come si vede in quest’opera nella disposizione del naso come se fosse un muso, un tronco o un’appendice fallica. I seni appaiono distorti e incrociati.Dipinse così un essere mostruoso e distruttore. La risonanza dei toni di fondo che evidenzia la presenza prepotente di una tipologia femminile legata alla tradizione della ritrattistica spagnola rivela, inoltre, il profondo amore per la propria terra e la conoscenza profonda della tradizione pittorica del suo paese. L’opera, donata dall’ American Friends of the Prado Museum ( Amici del Museo del Prado) grazie alla generosità della Aramont Art Collection, è già esposta nella sala dedicata a El Greco insieme a El bufón Calabacillas di Velázquez, mostra la forte influenza che la grande pittura classica spagnola ha avuto sul pittore di Malaga. Gli studi di Picasso dimostrano la grande attenzione per le opere del maestro cretese, individuato da buona parte dell’avanguardia artistica, come il padre  dell’arte moderna e, a soli 15 anni fece una copia a matita de Il buffone della zucca, nel taccuino che lo accompagnava durante la sua prima visita al Prado.

 L’esposizione apre, in questo contesto, un dialogo che ha l’obiettivo ultimo di permettere al visitatore di osservare e distinguere, nell’opera di Picasso, le tracce del passato nonché i legami e le affinità con la tradizione che lo rendono un artista molto consapevole dell’eredità della grande pittura delle epoche precedenti.

La formazione di Picasso segue i canoni accademici tradizionali. Figlio di un pittore, che per sostenere la famiglia si era dedicato all’insegnamento, ebbe un’attenta formazione artistica che completò seguendo tutti i consueti passaggi accademici, della Spagna del XIX secolo, compreso lo studio degli esempi storici nel Museo del Prado.

Il 13 ottobre 1897, come risulta dall’Archivio documentario del Museo del Prado, Pablo Ruiz Picasso si iscrisse al libro dei copisti per studiare l’opera di Velázquez. 

Nello stesso anno ritorna per copiare L’Annunciazione di Murillo e una Venere di Tiziano.

 

Picasso è sempre stato attratto dai grandi maestri, con i quali ha instaurato, come accennato, un dialogo artistico durante il corso di tutta la sua carriera. 

In una lettera indirizzata all’amico Joaquín Bras, spiegava: (…) Il museo dei dipinti è bellissimo: Velázquez, prima classe; da El Greco, teste magnifiche; Murillo non mi convince in tutti i suoi quadri;  (…)”.

Fra gli altri, sono conservati i disegni di El bufón Calabacillas  e Francisco Lezcano, il ragazzo di Vallecas che dimostrano la sua ammirazione per il pittore El Greco che, allora, sebbene poco conosciuto e apprezzato in quel momento, incominciava ad esser compreso e a guadagnarsi un posto di rilievo nell’immaginario delle avanguardie artistiche.

Un’atra chicca è data dalla riscoperta- si fa per dire-del documento contenuto  nella Storia del Museo del Prado e dei suoi edifici della nomina, firmata da Manuel Azaña, di Pablo Ruiz Picasso a Direttore del Museo Nazionale del Prado con decreto del 19 settembre 1936 e, sebbene accetti formalmente la nomina, non ne prese mai possesso.

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