HomeEdizioniChietiTribunali da salvare in Abruzzo, i sindaci: “La politica dia un segnale!”

Tribunali da salvare in Abruzzo, i sindaci: “La politica dia un segnale!”

   Link inviati a tutti i parlamentari abruzzesi per la riunione a distanza, in agenda oggi (giovedì 1° luglio) alle 19, mirata a strappare una nuova proroga per mantenere in vita i tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto oltre settembre 2022. I sindaci, Gianni Di Pangrazio (coordinatore), Mario Pupillo (è anche presidente della Provincia di Chieti), Anna Maria Casini e Francesco Menna, il presidente della provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, e i presidenti degli ordini degli avvocati, Franco Colucci, Luca Tirabassi, Vittorio Melone e Silvana Anna Vassalli, puntano a superare la contrarietà del governo tecnico attraverso una prova di forza dei politici chiamati a dimostrare la loro reale volontà con i fatti, ovvero l’inserimento di un emendamento pro-proroga della chiusura dei tribunali in uno dei decreti in conversione prima della pausa estiva. 

     Insomma, gli amministratori locali e gli avvocati, che nel tour a Roma ricevettero assicurazioni da tutti i gruppi politici, compreso il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, tornano a sollecitare la politica affinché quegli impegni si trasformino in atti concreti per “superare l’ostruzionismo dei tecnici del governo Draghi, attraverso un voto parlamentare: la strada maestra, per sindaci, presidenti di province e ordini degli avvocati, -dopo l’affossamento dei numerosi emendamenti-, quindi, sembra quella dei decreti in conversione. 

       La parola, naturalmente, va a deputati e senatori abruzzesi che possono e debbono giocare un ruolo da protagonisti per onorare il voto dei cittadini: la prova del nove è in agenda oggi alle 19, quando scatterà l’appello dei presenti (sono inviati anche i rappresentanti della Regione), un primo importante segnale per capire chi e come continuerà a portare avanti la battaglia per salvaguardare i quattro tribunali abruzzesi. Al fianco dei sindaci si sono schierati anche i Vescovi dei comprensori: i pastori di anime starebbero elaborando una lettera appello al governo per non privare i territori del diritto alla giustizia di prossimità.

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