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STIAMO DI FRONTE AD UN MODERNO SCHIAVISMO

Il traffico di esseri umani, grande vergogna della nostra società, negli ultimi tempi si è intensificato. Le persone, vittime di questa tratta, dipendono in tutto, e per tutto, da criminali che si impossessano di donne e bambini riducendoli in completa schiavitù. Nei tempi passati, dei turpi predoni rapivano uomini, donne e bambini in varie regioni dell’Africa li rivendevano sulla costa in punti prestabiliti,ad altrettanti turpi commercianti di schiavi. Questi caricavano nelle stive i malcapitati, alla stregua degli animali. Quando, attraverso varie peripezie, il carico umano arrivava oltreoceano una prima macabra selezione era avvenuta: i più deboli non sopravvivevano a quel terribile viaggio.

Quando oggi  si parla delle famiglie di ricchi coloni che compravano quegli sventurati, i toni della condanna si abbassano: “…sai, erano altri tempi…non è poi che li trattassero malissimo….., ecc…”. Tutti i tentativi di giustificare, o sminuire, la gravità di quella realtà, corrispondono ad un fariseismo antistorico. A prescindere dal trattamento loro riservato, a farci inorridire è la considerazione su  l’orribile commercio che  si è protratto nel tempo, proprio per l’esistenza di un mercato costituito, appunto, da quelle “belle famiglie”. Ma per venire al motivo per cui ho sollevato la pietra che copre questa storica vergogna dell’umanità, sposto l’attenzione ai giorni nostri. Ultimamente è stata scoperta, ed eliminata, una grossa organizzazione che “importava” giovani e giovanissime donne per avviarle alla prostituzione, direttamente o accomunandoli in comune disprezzo…

rivendendole a gruppi più piccoli di delinquenti. Non è che questa nobile operazione della Polizia abbia eliminato, nel nostro Paese, questa vera e propria “tratta delle bianche”, che richiama alla memoria quella dei negri, di cui sopra. E’ desolante che nel terzo millennio ci siano donne che, costrette dalla miseria, decidono di vendere il loro corpo e rinunciare alla propria dignità, mostrandosi sulle strade, come merce in esposizione.

Oggi  però c’è di peggio!!. Il “mercato” offre delle bambine, che sono state portate in Italia con la forza o con l’inganno, violentate e costrette a prostituirsi. Depredate di ogni loro cosa, terrorizzate da percosse e maltrattamenti di ogni genere, ma che non osano denunciare i loro aguzzini. L’unica loro prospettiva è sopravvivere, nella speranza che un’azione di Polizia le tiri fuori da quell’inferno. Tornando alla “vergogna antica”, ho evidenziato la responsabilità e il ruolo determinante delle famiglie, che compravano ed usavano quegli schiavi. La figura corrispondente ai nostri giorni, nella “vergogna attuale”, è quell’uomo che riesce a trovare soddisfazione, approfittando della condizione sub-umana di una donna o, ancor peggio, di una ragazzina. Quando vedo un’auto accostarsi ad una di queste malcapitate, che mercanteggia con lei, provo un profondo dolore, metto il soggetto che mercanteggia con lei  allo stesso livello di quei “farabutti” schiavisti, che sono stati scoperti e arrestati. I “compratori” dovrebbero  essere  condannai in maniera  assoluta e senza riserve.

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