HomeLa RivistaCucina&CantinaLe Virtù Teramane: l’eccellenza della Cucina tradizionale. Per rilanciare le risorse del territorio

Le Virtù Teramane: l’eccellenza della Cucina tradizionale. Per rilanciare le risorse del territorio

Torna il mitico piatto delle Virtù per ricordarci che, nonostante tutto, con le eccellenze del territorio è possibile risalire. Lo diciamo spesso, ma è necessario capire bene di cosa parliamo. Quando anni fa, molto interessato e curioso, entrai la prima volta nel mitico Harry’s Bar di Venezia, ristorante fra i più famosi e blasonati d’Italia, fui colpito dalla semplicità degli arredi e dalle ridotte dimensioni del locale. Dove trovi un’accoglienza quasi familiare ed è come se la figura di Ernest Hemingway o di Orson Welles dovesse apparire fra quei tavoli da un momento all’altro. Non fui fortunato ad incontrarvi Arrigo Cipriani, il “gran patron” ora 89nne, che è sempre un privilegio ascoltare. Specie se racconta dei suoi incontri importanti o quando svela le regole semplicissime di maestro della gastronomia e dell’accoglienza. Come ha fatto nel suo lungo cammino il “gran patron” Cipriani nei ventitré ristoranti del suo impero che, insieme a suo figlio Giuseppe, ha aperto a New York, Miami, Ibiza, Montecarlo e Hong Kong. Sempre con lo stesso “marchio vincente” per avere successo ovunque: il ristorante “che ha un’anima”, piatti a parte. Ma che vuol dire? Contano “i dettagli”, non il volto televisivo dello chef sempre pronto a servire autografi autoreferenziali. Contano i sapori e la vera tradizione culinaria italiana. A tavola da gustare semplicemente con piatti tondi, posate piccole, morbidi tovaglioli di lino e, possibilmente, cellulari spenti. Per gli onori dovuti ad immancabili storici piatti del menu della nonna, come pasta-fagioli e risotti rigorosamente fatti in casa. Insomma, niente lusso e snobismi, che persino dalle nostre parti hanno fatto chiudere locali dal passato glorioso e rimpianto. I ristoranti semplici e accoglienti di Arrigo, che sono sbarcati anche a Dubai e Riad, hanno successo e attrattiva? Sembra facilissimo aprirne uno, ma attenzione: “deve avere un’anima”. Questa la prima norma, la più difficile, rigorosamente applicata dal grande Arrigo, uomo colto e amante dell’umorismo, che boccia i cuochi-vip della tv, ma sa come rendere felice chi va a sedersi in una delle sue location. Né per andarci occorre essere Woody Allen. Ricordiamolo: per risalire, cominciamo dal piatto tradizionale delle Virtù, che ogni anno, per un giorno a maggio, trasforma la città in una “capitale della tavola”.

Nell’immagine sotto: ingredienti per “le virtù”, piatto della tradizione teramana, nella illustrazione di Marco Chiarini (Dal libro: “L’antica cucina teramana” di Annunziata Taraschi, prefazione di Marcello Martelli, Multimedia Edizioni).

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