HomeLa RivistaPETIZIONI: Caro Montecitorio, ti scrivo “La posta del cuore”

PETIZIONI: Caro Montecitorio, ti scrivo “La posta del cuore”

Tra le oltre mille richieste inviate alla Camera dei Deputati in questo ultimo anno c’è chi chiede “nuove norme in materia di pagamento delle spese processuali” chi “l’abrogazione degli Articoli 64 e 66 del D.L.507,del 1993,concernenti la tassa sui rifiuti solidi urbani”, e chi più ne ha più ne presenti. Benvenuti nel fantastico mondo delle petizioni. Poco conosciuto ma offre un interessante spaccato di quello che una parte del popolo Italiano considera prioritario per il Paese. L’articolo 50 della Costituzione, infatti, stabilisce che ”tutti i cittadini possono rivolgere petizione alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”. Non esiste un numero minimo di firme da raccogliere. Una o mille, non fa differenza! E così le Istituzioni si trasformano in una sorta di “posta del cuore”. Avete un problema, un’idea, una richiesta? Scrivete a Montecitorio. Dall’inizio della nuova Legislatura sono state 997 le petizioni arrivate (357 alla Camera dei Deputati e 640 al Senato della Repubblica), che vanno dalla riduzione dei costi della politica alla soppressione del canone RAI, fino ad arrivare alla richiesta di tenere Lezioni Universitarie in discoteca. Alcune sono inviate e poi ripetute ,a distanza di mesi. Per certi firmatari è quasi un secondo lavoro e ,in questi mesi di pandemia ,sono stati capaci di presentarne un numero impressionante. Il primo posto va ad un Cittadino di Caserta “per il risanamento ambientale dei territori inquinati della Regione Campania”. Ognuna è riassunta in poche righe :il nome di chi l’ha proposta ,la città di provenienza e la sua richiesta. La procedura è semplice. Si legge il sunto in Assemblea e poi si affida la segnalazione alla Commissione competente, che la può esaminare autonomamente o insieme a Progetti di Legge sulla medesima materia. E cosi non stupisce che c’è chi chiede “una riforma della legge elettorale con l’introduzione del doppio voto di preferenza, compreso quello di genere”, o chi voglia “l’istituzione di una commissione parlamentare per il monitoraggio della spesa delle Regioni e degli Enti Locali”. In fondo,si tratta di argomenti che fanno già parte del dibattito politico. Qualcuno ha persino chiesto

“che gli incarichi dirigenziali e di consulenza presso le strutture governative possano essere conferiti anche a soggetti non laureati”. Gli è andata male,  ma, anche se probabilmente non è cosi, è bello pensare che queste petizioni abbiano un peso sulle scelte e sulle mosse della politica. In ogni caso si sa che gli Italiani sono un popolo di poeti e cosi la creatività è protagonista assoluta. C’è chi, ad esempio, spazia, senza problemi, dalla richiesta di “norme per consentire la trasmissione televisiva di film e programmi pornografici nelle ore notturne”, chi alla “fissazione di un  limite temporale per l’obbligo di mantenimento nei confronti di figli maggiorenni disoccupati” e chi alle “nuove norme in materia di trattamento di quiescenza dei segretari comunali comandati presso le amministrazioni regionali”. Cui poi aggiunge, giusto per non farsi mancare niente, la richiesta di “norme per regolamentare l’uso di un fanalino indicatore obbligatorio per i veicoli a doppia alimentazione” e il  “divieto di esporre negli edifici pubblici la bandiera UE e qualsiasi altro vessillo al fianco alla bandiera italiana”. Meglio fa chi chiede “l’istituzione della giornata del dovere” o chi, dopo aver lanciato “l’istituzione di un registro dove i genitori possano iscrivere, con l’attribuzione di un nome, il concepito non nato e le norme per consentirne la sepoltura” ,invita il Parlamento ad intervenire per favorire “l’attribuzione ai religiosi, di tutte le confessioni ,di funzioni di gestione dei fondi pubblici destinati allo sviluppo del Mezzogiorno”. E se qualcuno vuole “limitare l’uso da parte dei minorenni di telefoni cellulari idonei alla registrazione e riproduzione di immagini”, Giuseppe da Messina sogna “l’istituzione di una fondazione per l’assistenza alle persone senza fissa dimora e l’avvio di un programma per la donazione di una bicicletta a ciascun cittadino dei Paesi in via di sviluppo”. C’è anche chi si preoccupa di ottenere “l’introduzione di meccanismi di controllo sull’operato dei parlamentari e dei membri del governo, titolari di più di un incarico pubblico”. Insomma, la fantasia non latita. I veri artisti della petizione sono ,però, i signori P. Z. e Paolo Chiedotutto.

Quest’ultimo, dopo aver chiesto misure per “promuovere i prodotti e lo stile di vita degli Italiani nelle scuole e tra le famiglie” ,pensa ai “provvedimenti per promuovere la videosorveglianza nei luoghi di lavoro”. Mentre il primo si distingue per la richiesta “di nuove norme in materia di cumulo tra i trattamenti erogati dall’INPS e dagli enti previdenziali svizzeri” e, soprattutto, per la possibilità che “in caso di dimissioni o decesso del Presidente del Consiglio dei Ministri le sue funzioni siano assunte, temporaneamente, dal Presidente della Camera”. Siamo sicuri che “zavorra” non sia lo pseudonimo di un parlamentare, che non riesce a coronare un suo sogno nel cassetto?

                                                                       

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