In un contesto mondiale come l’attuale, caratterizzato da continue iniezioni di masse monetarie, di generose elargizioni governative, di ormai conclamate bolle speculative su azioni, obbligazioni e derivati, e di una inflazione che in lontananza si annunzia forte e prolungata, come fare per proteggere i risparmi e, possibilmente, farli prosperare ? . Con le considerazioni che seguono cercherò di indicare come navigare e rimanere a galla nell’agitato mare finanziario del prossimo decennio.
Partiamo da due segnali inequivocabili : il NASDAQ (indice tecnologico della borsa americana) ha perso in poche sedute quasi il 10 % e il rendimento dei titoli pubblici a dieci anni è passato dallo 0,51% al l’1,41% in appena 8 mesi con segnali di ulteriori progressioni. Per gli investitori il problema è tutto lì : si tratta di accettare e predisporsi ad una rotazione degli investimenti che è poi il segnale di morte di una economia gonfiata a dismisura dai debiti. E senza una reale ulteriore crescita economica resta difficile giustificare nuovi aumenti dei corsi borsistici essendo questi già ai loro massimi storici. Allora, dove trovare rifugio ? Soprattutto in tre settori : energia, metalli preziosi e immobiliare. Vediamo perché .
ENERGIA : il settore si è mosso in controtendenza rispetto alla flessione del tecnologico mentre i contratti a termine sul petrolio grezzo (WTI) hanno evidenziato una crescita quasi del 6% . Inoltre l’Arabia Saudita, dopo aver approvato la riduzione di 7,7 milioni di barili al giorno da parte dei paesi aderenti all’OPEC ed aver ridotto la propria produzione di un milione di barili, ha chiesto alla stessa organizzazione di non autorizzare alcuna variazione produttiva per un tempo indeterminato .
Dalla sponda americana giungono segnali che vanno nella stessa direzione per il fatto che la decisione presa dalle autorità di Dallas di vietare nuove trivellazioni nel bacino del Texas e Nuovo Messico finirà per contribuire a diminuire le produzioni mondiale di petrolio e gas.