HomeAttualitàCovid, un anno di stato di emergenza: mese per mese, ecco cosa è accaduto in Italia

Covid, un anno di stato di emergenza: mese per mese, ecco cosa è accaduto in Italia

Siamo davvero ad un passo dal 31 Gennaio, fatidica data in cui, lo scorso anno, è stato ufficialmente dichiarato in Italia lo “Stato di Emergenza”. La situazione straordinaria è stata la figlia della normativa contenuta nel “Codice di Protezione Civile” e dei rischi collegati al nuovo coronavirus cinese. Andiamo a ripercorrere insieme l’anno trascorso sotto il temibile simbolo del Covid-19 in Italia.

Capodanno italiano: inizia a circolare la voce di una strana malattia respiratoria in Cina, in qualche non-dissimile alla Sars. Il rischio di espansione oltre la cittadina di Wuhan, la prima che ha conosciuto il nuovo coronavirus, cresce nel mondo ed il 30 Gennaio il Governo Conte blocca il traffico aereo con la Cina: una misura, come poi sarebbe stato confermato anche da diverse fonti ai nostri microfoni, pressoché inutile data la “triangolazione” con gli aeroporti europei che i cinesi possono comunque compiere per arrivare nel nostro territorio.

Il primo degli ormai arcinoti DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) viene emanato il 23 Febbraio 2020: con lo stesso, Conte decreta la “Zona Rossa” per dieci comuni divisi tra Lombardia e Veneto, tra cui Codogno, dove si registra il “paziente zero” italiano, il 38enne Mattia Maestri. Soltanto dopo una lunga lotta contro il Covid, con tanto di settimane in terapia intensiva, il giovane riuscirà a salvarsi.

Il 9 Marzo, la situazione di controllo sul virus sembra sfuggire di mano al Governo, che reagisce mandando l’intera Italia in lockdown con il noto decreto “Io resto a casa”. Celebre il discorso serale del premier Conte con cui l’Italia intera diviene “zona protetta”: non ci saranno più, dunque, zone rosse ed arancioni da quel momento in poi. L’impressione iniziale, nella popolazione, è che in qualche settimana il tutto possa rientrare: mai sentimento si rivelerà più sbagliato.

Marzo è contraddistinto da una curva del contagio in costante crescita, nonostante le misure. Diverse le immagini che colpiscono, come il Papa che recita l’Angelus in una piazza San Pietro deserta e le tristi bare sui mezzi militari a Bergamo. Il Nord Italia paga un prezzo carissimo, proprio con Bergamo come città esempio del dramma. Il Paese, intanto, è del tutto fermo, con un lockdown durissimo, condotto da controlli costanti e severi. Addirittura, ad Aprile, la Pasqua e la Pasquetta sono ricordate come le date dei controlli a mezzo di droni.

La curva scende ma dopo la metà di Aprile si resta con le misure prese a Marzo, salvo qualche piccola riapertura dal 26 di Aprile, con l’avvio della “Fase Due”. Maggio è invece il mese delle progressive riaperture. Conte dapprima descrive la “Fase Tre” come raggiungibile soltanto con il vaccino, facendo intuire che il problema del virus è tutt’altro che finito, poi ne da avvio intorno a metà Giugno: le riaperture sono pressoché totali, comprendono anche gli sport di contatto, la curva dei contagi rasenta lo zero.

L’estate si mostra decisamente tranquilla, il virus pare rispondere alla periodicità delle influenze respiratorie e degli altri coronavirus conosciuti e non crea grossi problemi. Il clima è frizzante, la ripresa (anche economica) è ben palpabile nell’aria. Le voci di un vaccino adeguato al Covid-19 si fanno più presenti. Addirittura riaprono un po’ ovunque i locali da ballo: a Ferragosto è festa grande in tutta Italia, ma subito dopo una evidenza di rialzo dei contagi porta alla chiusura delle discoteche.

A Settembre si prova a far ripartire le scuole in presenza, anche con l’ausilio dei tanti discussi “banchi a rotelle”: il piano naufraga dopo pochissimo, con la curva del contagio in risalita. Arriva l’obbligo di mascherina all’aperto e poi, il 3 Novembre, Conte divide l’Italia in zone: rosse, arancioni e gialle con l’auspicio di “un Natale sereno”. Natale che sereno, purtroppo, non sarà: un paio di strette successive frenano le possibilità di movimento per gli italiani. Il 27 Dicembre, però, c’è lo storico Vaccine Day europeo: i vaccini tanto attesi cominciano ad arrivare nel nostro continente, con Pfizer prima azienda a fornirli dopo l’ok dell’Ema. Il piano vaccini è affidato al commissario straordinario Arcuri, lo stesso che aveva lavorato nella prima fase per l’arrivo in Italia delle mascherine, ed il programma stilato parla di una immunità di gregge entro l’autunno.

Si arriva quindi ai nostri giorni, a Gennaio: lo stato di emergenza è prorogato ancora una volta a partire dal 16 del mese fino al 30 Aprile, quindi superando il limite originario di un anno di durata. Il Governo Conte Due, però, cade dopo diverse fasi di lite con un’altra parte della maggioranza, Italia Viva di Matteo Renzi. La situazione dell’epidemia mostra un certo recedere le virus, con l’Italia che si avvia ad una ampia maggioranza di Regioni gialle; per quanto concerne i vaccini, però, è annunciato con un certo ritardo di produzione e di consegna dalle case farmaceutiche.

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