HomePoliticaAzione Civile Abruzzo parla di una regione “isolata e mai in zona gialla fino all’anno nuovo”

Azione Civile Abruzzo parla di una regione “isolata e mai in zona gialla fino all’anno nuovo”

Di seguito, quanto inviato in redazione da Azione Civile Abruzzo:

Il fine settimana pre-natalizio ha regalato all’Abruzzo l’ultima sconcertante novità di queste settimane di pandemonio nella classificazione “a colori” per le restrizioni contro la diffusione della pandemia. Il mix tra il pandemonio delle scorse settimane e le restrizioni stabilite per la festività farà si che la nostra regione sarà l’unica isolata fino al 7 gennaio e che chiuderà il 2020 senza mai essere neanche un solo giorno in “zona gialla”. Spazzati via quindi tutte le strategie e gli annunci di Marsilio e della giunta.

L’Abruzzo era tornato in zona rossa per 24 ore il 12 dicembre al termine di un duro braccio di ferro tra il governo e il presidente della regione Marsilio, uno spettacolo desolante, dimostrazione di una politica sempre più senza rotta (come abbiamo denunciato nelle scorse settimane) e incapace di mettere l’interesse dei cittadini e la loro difesa al centro di tutto, trionfo delle visioni di parte e della corsa a vincere scontri interni ai palazzi inutili e dannosi per la collettività. La giornata di “ritorno in zona rossa” sono 24 ore che gli abruzzesi non dimenticheranno facilmente, in poche ore dalle scuole alle attività economiche tutto è stato gettato nel caos e nell’incertezza costringendo migliaia di cittadini a ri-organizzare tutto. In questi giorni si sta consumando la beffa finale: dopo aver anticipato, dichiarando che così si sarebbe usciti prima, la zona rossa il pastrocchio potrebbe far si che l’Abruzzo sarà l’unica regione che arriverà al periodo festivo e al nuovo anno senza nessun giorno in “zona gialla”, isolata fino al 7 gennaio almeno. Un’altalena incredibile iniziata a metà ottobre, quando Marsilio e l’assessore alla sanità Verì dichiararono che l’Abruzzo stava tenendo davanti la seconda ondata meglio di altre regioni, meno di una settimane dopo invece le criticità sono esplose e nel disastro della sanità la situazione è precipitata. Intanto proseguono ritardi e scarsità dei vaccini anti-influenzali con proteste da parte dei medici, ospedali sotto forte stress, il personale sanitario che continua a denunciare quel che l’Unione Sindacale di Base definì un pandemonio già durante la prima ondata. Definire tutto questo sconcertante e inconcepibile è dir poco.

E in tutto questo abbiamo assistito in questi mesi i partiti che sostengono la giunta regionale, così come quelle comunali di L’Aquila, Pescara e Chieti fino alle elezioni di settembre, litigare ed egemonizzare le cronache per poltrone e incarichi di potere. Mentre ci si sarebbe aspettati interesse massimo per la riorganizzazione e rafforzamento della sanità, soluzioni per le sofferenze del personale sanitario e dei malati, Fratelli D’Italia e Lega si sono preoccupati di liste elettorali, incarichi di assessori e simili. Oltre che, tra le altre, pensare ad occupare milioni di fondi pubblici per un ritiro calcistico. 8 milioni avrebbero avuto sicuramente migliore e più utile destinazione nella sanità pubblica.

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