Ripartenza, questa parola tanto discussa. Il calcio dilettantistico regionale aspetta e spera di avere novità positive, dopo l’ennesimo DPCM che ha severamente bocciato l’idea di un riavvio: in ogni caso, le attività sportive saranno del tutto ferme fino al 15 Gennaio, questo è certo.
Ma dopo, cosa succederà? Ecco le idee che stanno percorrendo, a vari livelli, le sedi dei comitati dilettantistici regionali in Italia.
La migliore delle ipotesi è un inverno mite, con i contagi che restano presenti ma sotto controllo, magari con i vaccini che iniziano a fare capolino già da gennaio: il 15 Gennaio, alla scadenza del DPCM, si parte con gli allenamenti, ed il 7 Febbraio ripartono i recuperi dei match rinviati. Da lì ad un paio di settimane, via ai campionati, con le leghe dalla Promozione in giù che concludono senza problemi andata e ritorno e l’Eccellenza stessa che in qualche modo ci spera, magari andando oltre il 30 Giugno (per questa ipotesi temporale, badate bene, è assolutamente indispensabile che prima di tutto sia la Lega Nazionale Dilettanti a dare l’ok).
Seconda ipotesi: i contagi si innalzano con la temuta terza ondata. Ripartire a Gennaio è impossibile, si arriva così a fine Febbraio: start ai campionati a metà marzo, cambio di format per l’Eccellenza (sola andata e poi poule scudetto e retrocessione); le speranze di concludere i gironi di andata e ritorno dalla Promozione in giù, però, restano vive.
Terza ipotesi, la peggiore: i contagi rendono impossibile una ripresa fino a Marzo degli allenamenti di gruppo, i campionati riprendono ad Aprile. Cambio di format per l’Eccellenza, come sopra, e forse anche per i campionati inferiori. Si superano i limiti del 30 Giugno senza indugio, sempre con la modifica effettuata prima di tutto dalla LND.
Insomma, le ipotesi sono diverse ma la certezza è una sola: il diktat è concludere i campionati, ad ogni costo, anche andando molto avanti con i limiti temporali ed anche prevedendo modifiche alle competizioni. Ma quello che è iniziato, andrà giustamente concluso.