HomeCulturaartiIl Maestro marsicano Davide Gualtieri alla scoperta della cultura azera

Il Maestro marsicano Davide Gualtieri alla scoperta della cultura azera

Il musicista, umanista e poeta originario di Avezzano, il Maestro Davide Gualtieri, da quasi un decennio ha iniziato una continua opera di studio e conoscenza dell’Azerbaijan, diffondendo in Italia tradizioni e culture di un popolo troppo spesso misconosciuto.

Partendo dagli elementi più classici della storia Azera, il Maestro ha introdotto la poesia dei più grandi letterati del paese asiatico, traducendone le opere e raccontandone le tradizioni, soffermandosi spesso sull’eccezionale connubio fra musica, canto e poesia, e riportandolo in Italia attraverso concerti ed eventi nelle più prestigiose sedi.

Fra gli autori tradotti, una posizione di particolare importanza ricoprono Molla Vaqif Penah, letterato del diciottesimo secolo, ed Imadaddin Nasimi, del quattordicesimo secolo, che il Maestro marsicano ha per primo valorizzato nel nostro Paese, tanto che tale lavoro è stato raccolto dall’Università di Bologna, in collaborazione con la Columbia University di New York e l’Università di Vancouver.

La storia dell’Azerbaijan, nelle parole di Gualtieri, rappresenta un laboratorio unico nel panorama mondiale per la fusione di tradizioni arabe, cristiane e turche, con contaminazioni della religione ebraica e zoroastriana.

La figura del poeta, nella cultura azera, appare ben sovrapponibile a quella del profeta, essendo considerato come un saggio da ascoltare e punto di riferimento della comunità, che non teme né marginalizza, come spesso è accaduta nella cultura europea del novecento, la “follia” insita nell’arte.

L’artista dimostra, con la sua esistenza, il valore accentratore della cultura, ed eleva l’intera comunità di appartenenza.

Benché la situazione attuale geopolitica sia estremamente tesa, con scontri sempre più violenti fra l’Azerbaijan e l’Armenia, con il timore di una possibile guerra fra il paese a maggioranza musulmano appoggiato dalla Turchia, e il confinante stato cristiano supportato dalla Russia, la cultura dimostra ancora una volta di essere un ponte di unione fra popoli dall’anima diversa.

L’opera del maestro Gualtieri, dunque, non è solo l’introduzione di tecniche, musiche e versi di una cultura a noi estranea, ma rappresenta un tentativo di spiegare un nuovo modo di concepire la figura dell’artista e dell’arte, richiamando i valori universali dell’inclusione e della tolleranza.

Gianmaria Alessandro Ruscitti

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