HomeCulturaL’Architrave della Chiesa di San Nicola di Avezzano: si riapre il caso

L’Architrave della Chiesa di San Nicola di Avezzano: si riapre il caso

Uno dei più pregevoli esempi di scultura nella storia della Marsica è certamente rinvenibile nel portale monumentale dell’antica chiesa di San Nicola.

Benché la chiesa in sé non godesse di particolare magnificenza o splendore, il suo portale rappresenta un’incredibile testimonianza di abilità scultorea, come degnamente descritto nella Guida ai Monumenti Storici ed Artistici della Marsica di Ignazio C. Gavini “l’architrave originalissimo (…) uno scultore abilissimo rappresentò in bassorilievo la vite simbolica con un doppio nascimento centrale e volute avvolgenti il fogliame fino alle estremità ove sono uccelli bezzicanti (…) il maestro di quest’opera traduce il suo pensiero in una composizione semplice, ma elegante e con grande finezza di modellatura”.

La Chiesa dedicata al Santo barese, ove l’opera era incastonata, venne distrutta nel terremoto del 1915, ma i due portali e l’architrave vennero messi in salvo dalle macerie.

La parte più pregevole, tuttavia, benché salvata dal terremoto, non sfuggì alla bramosia dell’uomo e scomparve al termine della seconda guerra mondiale: l’architrave, oggetto di superba bellezza, non è mai più tornata nella Marsica.

Attualmente, infatti, lo splendido bassorilievo è conservato al Louvre di Parigi, senza che, per oltre ottant’anni, si sia compreso come possa esservi arrivato.

Un’incredibile novità sembra però ridare speranza alla possibilità di riportare l’architrave ad Avezzano: nuovi elementi sono stati di recente acquisiti, tali da dimostrare l’illegale trafugazione del bene artistico dall’Italia, e la conseguente illecita acquisizione da parte del museo.

La curatrice dell’Aia dei Musei, la dott.ssa Flavia De Sanctis, conferma che alla fine del 2019 una denuncia formale è stata presentata al Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio, che hanno acquisito tutte le nuove informazioni, e avviato le necessarie verifiche.

Benché l’indagine sia coperta da massimo riserbo, e non sia possibile avere ulteriori elementi, appare chiaro che la battaglia per ottenere indietro l’opera dal Louvre si preannuncia intensa.

Il popolo marso, come perfino i romani dovettero ammettere, sa essere estremamente determinato, e sull’esempio del grande condottiero marso Quinto Poppedio Silone, la battaglia per riportare a casa i reperti sottratti non si fermerà fino al raggiungimento della vittoria.

Come per il Bronzo di Antino, rarissima testimonianza della lingua marsa anch’essa conservata al Louvre, l’architrave della chiesa di San Nicola è un reperto storico che appartiene esclusivamente alla Marsica e al suo popolo, e qui andrebbe conservata, ad eterna testimonianza della nostra storia.

Avv. Gianmaria A. Ruscitti

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