HomeCulturaAvezzano, quale destino per il plesso scolastico di via Corradini?

Avezzano, quale destino per il plesso scolastico di via Corradini?

Il centro di Avezzano è sospeso fra rinnovamento e desertificazione, e solo le scelte politiche dei prossimi anni ne potranno concretamente definire il destino.

I temi al riguardo sono innumerevoli: la creazione di una pista ciclabile sempre più estesa, la formazione di una zona pedonale permanente, la riqualificazione della pavimentazione e degli arredi urbani, la concessione di spazi pubblici all’aperto per bar e ristoranti, la tutela del commercio, e lo sviluppo edilizio.

Una questione, tuttavia, sembra essere ancora ampiamente sottovalutata: quale futuro per la grande struttura che ospita le scuole Fermi-Corradini?

A breve, gli istituti scolastici si sposteranno nelle nuove, moderne strutture, che promettono maggiore efficienza energetica e tecnologica, un più razionale uso degli spazi e, soprattutto, una resistenza sismica adeguata alle più recenti normative.

Tuttavia, le nuove scuole sono tutte in costruzione in aree esterne al quadrilatero, privando il centro di quello che per decenni è stato il grande flusso di studenti, genitori e personale scolastico.

Invero, gli istituti scolastici hanno un diretto impatto nel quartiere, anche in termini di consumi nei negozi, come ampiamente rilevabile specie per le pizzerie, per i bar, per le edicole e le altre attività commerciali.

Diventa, dunque, fondamentale capire come evitare che il centro subisca una desertificazione valorizzando l’enorme e pregevole struttura che viene a liberarsi.

Lo stato di degrado esterno è ampiamente visibile: scritte sui muri e vernice scrostata fanno da padroni; tuttavia, non sfugge la bellezza della struttura che, se attentamente ristrutturata, può dare un nuovo elemento di storicità, come già avviene con il tribunale o il municipio, valorizzando il centro di Avezzano e dando una maggiore identità alla Città.

La ristrutturazione, tuttavia, non ha valore se non si da vita all’edificio. A tal riguardo, un attento bilanciamento fra uso pubblico-culturale e attività commerciali potrebbe essere la chiave per il rilancio.

Sarebbe estremamente utile se il Comune dedicasse una parte delle aree liberate a struttura di studio e co-working a disposizione della cittadinanza, con connessione internet veloce, computer e una biblioteca.

Inoltre, questa riqualificazione potrebbe essere una grande opportunità per realizzare una casa dell’Associazionismo, come già presente all’Aquila, dove gli operatori del terzo settore possano trovare spazi per gli incontri, e supporti tecnici-informatici da utilizzare, così come spazi di lavoro temporanei riservabili gratuitamente. La stessa segreteria della Rete Solidale potrebbe trovare all’interno di questa struttura una degna collocazione.

L’importante, in ogni caso, è agire per tempo, ed evitare che la struttura giaccia abbandonata, portando degrado e contribuendo alla morte della città, invece che al suo rilancio.

Avv. Gianmaria A. Ruscitti

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