HomeA tu per tuVirus a Celano, il racconto di uno dei due positivi di oggi: “Mai dare qualcosa per scontato…”

Virus a Celano, il racconto di uno dei due positivi di oggi: “Mai dare qualcosa per scontato…”

Un racconto che sa di sfogo, ma anche di giustificazione di azioni che, probabilmente, avrebbe fatto chiunque in totale buona fede. Questo il breve recap di quanto accaduto ai due cittadini di Celano annunciati oggi come positivi al coronavirus al rientro dalla Sardegna: uno sfogo pubblicato su Facebook e reso noto al pubblico castellano dopo la notizia odierna, con tanto di voci da zittire e malelingue da mettere a posto.

Non ci sarebbero stati, per iniziare, i tanto sbandierati test con i drive-in al rientro dall’isola: “Zero tamponi all’imbarco e zero tamponi allo sbarco, inclusi i drive-in che noi e tutta la nave non abbiamo assolutamente visto, tanto è vero che tutte le automobili hanno seguito un’unica strada che portava fuori dal porto“; ed essendo l’infezione totalmente asintomatica, non ci sarebbe stata “un’imposizione di quarantena obbligatoria“, dato che il tampone si poteva sì fare, ma solo pagando di tasca propria ben 150 €. D’altronde, sarebbe stato quantomeno discutibile questo esborso visto che “pensavamo di esser stati in un posto della Sardegna nel quale c’erano stati al massimo due casi di coronavirus (e le notizie lo testimoniano), non al Billionaire a Porto Cervo: quindi ho seguito, e me ne pentirò per tutta la vita, i consigli degli esperti e sono uscito, stando sempre in sicurezza mia e degli altri“.

Poi il tampone, il 29 di Agosto, ed infine la positività scoperta tra i soliti dubbi che un virus così infame non può che lasciare: “Eravamo in quattro, due sono positivi e due sono negativi: come mai? Io ci penso, dato che abbiamo vissuto 24 ore a stretto contatto insieme“.

Una notizia che, alla luce di tutta una serie di commenti odierni, non può che far pensare che “questa è una lezione di vita che mi ha insegnato a non lasciare mai nulla per scontato, soprattutto nella vita che stiamo vivendo!“. Una storia assurda, in un’ottica normale: ma cosa è stato normale, in effetti, negli ultimi mesi?

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