HomeAttualitàAvezzano, degrado urbano e graffiti: la Teoria della Finestra Rotta

Avezzano, degrado urbano e graffiti: la Teoria della Finestra Rotta

Molto spesso sentiamo parlare, soprattutto ora in periodo di corsa elettorale, di quanto sia importante trasformare la città di Avezzano in una città bella, sicura, vivibile, e ogni altro più cortese aggettivo si possa immaginare.

Invero, il capoluogo della Marsica, benché privo di un centro storico paragonabile alle sue sorelle conterranee come Sulmona e L’Aquila, gode di un certo ordine estetico, garantitogli da una ricostruzione ordinata e verde, che ne ha arricchito le strade di alberi e larghi marciapiedi, e da alcuni pregevoli edifici, primo fra tutti l’imponente Cattedrale, che seppur priva di grandi fregi riesce a donare una sua spartana maestosità alla piazza principale e al centro tutto.

Eppure, come si suol spesso dire, il diavolo si nasconde nei dettagli.

Nel 1969, un professore americano dell’università di Stanford, decise di attuare un esperimento sociale, abbandonando un’automobile, in perfetto stato, in un quartiere benestante di una città della California, ed un’altra in quartiere degradato di una grande città. L’auto nella ricca cittadina rimase intatta per tutta la durata dell’esperimento, mentre l’altra auto venne vandalizzata e distrutta in pochi giorni. La squadra di ricerca introdusse così una modifica al precedente assetto: ruppe un finestrino all’auto lasciata parcheggiata nella città benestante. In pochi giorni si verificarono le stesse dinamiche viste con l’auto nel quartiere più povero: l’idea di ordine e di controllo si era infranta e quel finestrino rotto, e l’auto venne vandalizzata completamente in pochissimo tempo.

Dunque, piccoli segni costanti di abbandono e degrado manifestano ed implicitamente attirano nuove e più forti manifestazioni di incuria e disordine.

Tornando alla nostra città, non può che richiamarsi, al riguardo, la tendenza sempre più ampia a non rimuovere i graffiti che danneggiano e deturpano un numero sempre maggiore di edifici, specie pubblici, nonché la nostra bella Cattedrale. Alcuni gruppi civici hanno cercato autonomamente di attivarsi al riguardo, ma appare evidente che solo una costante azione di monitoraggio e rimozione possa garantire un vero decoro.

Non sfuggirà ai lettori lo stato delle pareti delle Scuole Corradini e Fermi, così come del Liceo Classico, nel cuore del centro cittadino, coperti da così tanto tempo da segni da essere ormai parte del paesaggio urbano. E lo stesso accade con parcometri ed edifici Comunali. Con una spesa minima, le istituzioni potrebbero dimostrare di avere a cuore non solo il decoro della città, ma di essere presenti ed attente, così da impedire che chi agisce nell’ombra possa sentirsi impunito e giustificato dall’incuria esistente.

Piccoli gesti, di grande impatto.

Avv. Gianmaria A. Ruscitti

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